natalità
10:28 pm, 8 Giugno 24 calendario

Calo demografico, un incontro per fare il punto sulla natalità

Di: Redazione Metronews
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Natalità: la ricchezza perduta”. È il titolo del primo Cenacolo della Ripartenza che l’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia ha organizzato insieme al Circolo dei Magistrati della Corte dei conti a Roma.

L’evento, moderato dal giornalista Ramiro Baldacci che per l’Osservatorio cura la rubrica quotidiana “Missione natalità”, ha visto la partecipazione della dr.ssa Sabrina Prati, direttore centrale dell’Istat, della professoressa Maria Rita Testa, demografa presso l’Università LUISS Guido Carli e Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità.

Nei saluti iniziali Stefano Castiglione, presidente del Circolo dei Magistrati della Corte dei conti, ha sottolineato l’importanza di creare dei luoghi di dibattito su temi trasversali che superano la ripartizione politica e arrivino direttamente al cuore dei problemi per cercare soluzioni concrete da proporre al dibattito comune. Ugualmente il professor Luigi Balestra, presidente del Comitato di Indirizzo dell’Osservatorio Riparte l’Italia, ha richiamato l’art. 1 della Carta Costituzionale per ribadire la centralità del tema del calo demografico e le sue ricadute sulle tante dimensioni della nostra vita quotidiana, dall’economia, al lavoro, al sistema di welfare. “Questo”, ha continuato l’avv. Balestra, “richiama tutti alla necessità di un intervento ormai ineludibile per porre rimedio a uno dei problemi più grandi che sta affrontando la nostra società e il nostro Paese”.

Si fanno sempre meno figli e sempre più tardi”, ha dichiarato la dr.ssa Sabrina Prati nell’analizzare i dati demografici dell’Italia. “Sono 30 anni che in Italia i decessi superano le nascite. Dal 2008 le nascite hanno ogni anno battuto il record al ribasso, fino ad arrivare ai 379 mila del 2023. Il vero problema è che 30 anni fa noi demografi dicevamo le stesse cose, indicando anche le strade per possibili soluzioni, ma nulla ad oggi è cambiato”.

In Europa la situazione non è molto diversa”, le ha fatto eco la professoressa Testa. “Il saldo naturale della popolazione, inteso come la differenza tra nascite e decessi, è positivo solo in Francia, Svezia e Irlanda. Questo ha portato l’Unione Europea a collocarsi demograficamente dietro gli Usa e la Cina, che invece hanno mantenuto stabile o incrementato la loro popolazione. Ciò che oggi riesce a mantenere i numeri sotto controllo è il fenomeno migratorio, ma sta perdendo la sua forza d’impatto. L’Italia ha diversi record negativi in Europa. Per uscirne non basta incidere solo sulla natalità, ma bisogna superare il divario di genere e aumentare l’occupazione giovanile e quella femminile”.

Nessuno vuole costringere le persone a fare figli”, ha precisato Gigi De Palo. “La questione della natalità è strettamente legata al concetto di libertà. Chi oggi non vuole avere un figlio, può tranquillamente non farlo. Ma chi oggi vuole un figlio non ha tutte le condizioni per rendere concreto questo suo desiderio. I dati ci dicono che le ragazze di oggi desiderano avere 2,4 figli, ma l’Istat ci conferma che oggi i figli medi per donna sono 1,2. Fattori economici, occupazionali, sociali e culturali impediscono a chi vuole un figlio di realizzare questo desiderio, e questo è impensabile. Le soluzioni esistono, le conosciamo, quella che manca è la volontà di trasformarle in azioni concrete e di trovare a bilancio le risorse necessarie per realizzarle. Non smetteremo mai di essere il pungolo della nostra società, perché i nostri figli si meritano un futuro migliore di quello che stiamo loro lasciando”.

La serata è stata chiusa dall’intervento dell’attore Claudio De Pasqualis, che ha recitato nel film Un mondo a parte di Riccardo Milani, una pellicola che ben riassume il senso dell’evento perché parla di spopolamento delle aree interne, calo demografico, immigrazione e restanza: “Il problema è nato quando l’economia è stata soppiantata dalla finanza”, ha confermato De Pasqualis. “Da quel momento problemi importanti, significativi e trasversali come quello della natalità sono passati in secondo piano rispetto ai criteri che oggi orientano le azioni istituzionali”.

8 Giugno 2024 ( modificato il 10 Giugno 2024 | 15:34 )
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