Elezioni regionali
3:56 pm, 13 Febbraio 23 calendario
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Majorino attende e ringrazia. Moratti riflette sull’astensionismo. Fontana tace

Di: Redazione Metronews
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«Eccoci, ci Aspettiamo le prime proiezioni, poi commenteremo i risultati man mano che arriveranno. Intanto, però, fatemi ringraziare davvero di cuore tutte le persone che in queste settimane hanno fatto il possibile e l’impossibile per la campagna elettorale e le centinaia di migliaia di lombardi che hanno scelto il cambiamento». Così su Twitter il candidato del centrosinistra e del M5S alla presidenza di Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino, subito dopo la chiusura dei seggi e i primi exit poll.

Intanto nel suo quartier generale, allestito all’Ostello Bello Grande di via Lepetit a Milano, il clima è di attesa. Il candidato di centrosinistra e Movimento 5 Stelle per il momento seguirà lo scrutinio da casa, mentre al comitato sono già arrivati, tra gli altri, la deputata e segretaria del PdMilano, Silvia Roggiani, l’assessore comunale Lamberto Bertolè e il consigliere regionale uscente e ricandidato nelle liste dei dem Pietro Bussolati.

«Non commentiamo exit poll ma parleremo davanti a dati reali e proiezioni. Vi è però un dato reale che è acquisito, ed è l’astensione angosciante che preoccupa e obbliga tutti e tutte a una profonda riflessione», ha detto il portavoce del comitato elettorale di Majorino, evidenziando che «alle scorse regionali del 2018 il centrosinistra perse di 20 punti percentuali e sempre di 20 punti è stato il distacco tra centrodestra e centrosinistra in Lombardia alle ultime elezioni nazionali».

Incredulità tra i sostenitori di Moratti

E c’è attesa anche nel comitato elettorale di Letizia Moratti, allestito all’hotel dei Cavalieri di Milano, in centro città. L’ex vicepresidente della Regione, sostenuta dal Terzo Polo, sta assistendo allo spoglio nella sua abitazione e dovrebbe arrivare all’hotel dei Cavalieri attorno alle 16.30. Anche lei ha affidato a Twitter le sue prime parole: «In attesa dei risultati del voto reale, un elemento certo emerge da queste elezioni: quasi il 60 per cento dei cittadini lombardi non e’ andato a votare. Un dato su cui riflettere profondamente». Il clima che si respira nel quartier generale della candidata è di «incredulità» e «scetticismo» per i primi exit poll, secondo i quali Moratti si attesterebbe in una forbice tra il 9 e il 15% e terza, dopo il governatore uscente, Attilio Fontana e il candidato del centrosinistra e M5S, Pierfrancesco Majorino.

Ancora in silenzio Attilio Fontana

Nel campo avverso, Attilio Fontana ostenta tranquillità. Giunto nella sede della Lega di via Bellerio verso le 15, non ha ancora parlato. Lo ha fatto invece il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, anch’egli arrivato da poco in via Bellerio, sempre tramite social. Su Twitter ha infatti postato una foto con Attilio Fontana e una con il candidato del Lazio Rocca, col commento “Vittoria. Grazie Lombardia , grazie Lazio».

Ghidorzi (Up): «Miriamo al 3%»

“Il dato più negativo di questa campagna elettorale è la bassa affluenza. Un dato su cui riflettere, perché segna la continua disaffezione dei cittadini verso la politica. Una politica percepita come autoreferenziale e non utile per rispondere ai bisogni concreti della gente”. Lo ha detto la candidata alla presidenza della Regione Lombardia per Unione popolare, Mara Ghidorzi, che sta seguendo lo spoglio nella sala stampa allestita a Palazzo Pirelli. “Il dato che dà vincente Fontana – ha commentato Ghidorzi – ce lo aspettavamo ed è la conferma che se il centrosinistra gioca a fare il modello fotocopia del centrodestra poi vince l’originale. Noi da anni diciamo che serve in Italia come in Lombardia una forza politica concreta che torni a fare la sinistra, quella vera che dia risposta ai bisogni dei ceti popolari”. Quanto a Up, “noi siamo una piccola forza, speriamo di riuscire a raggiungere il 3%, sarebbe un grande inizio – ha concluso – per la costruzione di un progetto di alternativa su tutto il territorio nazionale”.

L’affluenza più bassa di sempre

Intanto a colpire è il dato sull’affluenza. In Lombardia ha votato solo il 41,6% degli elettori ed è il dato più basso in 53 anni. L’affluenza più bassa fino ad ora si era registrata nel 2010 quando votò il 71,9% dei lombardi. In quelle elezioni i principali candidati erano Roberto Formigoni, che fu confermato per il centrodestra per la quarta volta presidente della Regione e Filippo Penati per il centrosinistra. Anche allora la consultazione si svolse su due giornate, il 28 e il 29 marzo. Alle regionali del 2018 si votò in una sola giornata, il 4 marzo, in contemporanea con le elezioni politiche, e l’affluenza fu del 73,1%.

13 Febbraio 2023
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