Champions League
8:46 pm, 26 Ottobre 22 calendario
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L’Inter stende il Plzen 4-0 e va agli ottavi. Barcellona fuori

Di: Sergio Rizza
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L’Inter rispetta il pronostico. Alla grande. Stende 4-0 il Viktoria Plzen, va agli ottavi di Champions per il secondo anno consecutivo e manda a casa quelli del Barcellona. Che, su iniziativa di Xavi, si erano assiepati davanti alla tv, a gufare, prima di scendere in campo contro il Bayern. Un risultato pazzesco, per la Beneamata: superare il “girone di ferro” contro ogni previsione (e con un turno di anticipo!), continuare la marcia di resurrezione, mandare i catalani a casa, a digrignare i denti.

Esultanza di Mkhitaryan (Lapresse)

Inter, partenza lenta con il Plzen. Poi i gol di Mkhitaryan e Dzeko

Farris in panchina sostituisce lo squalificato Inzaghi, che sceglie Dimarco e Dumfries sulle ali, Dzeko e Lautaro in attacco e un centrocampo piuttosto “classico”, di questi ultimi tempi, con Mkhitaryan, Barella e Calhanoglu. Dietro, Acerbi, Bastoni e Skriniar sono il terzetto di difesa davanti a Onana (Lukaku in panchina, come previsto). L’Inter parte piuttosto tremebonda e nervosa: i cechi di Bilek, quadrati, dalle linee spesse, piuttosto inclini a pressare, non aiutano. I nerazzurri cincischiano, commettono errori banali, e il primo, possibile campanello d’allarme si materializza già al 2’, quando Bastoni deve intervenire bravamente su Bassey che era riuscito a incunearsi in contropiede pericolosamente. Pian piano, emerge la Beneamata, affidandosi alle iniziative di Dimarco sulla fascia e agli inserimenti di Barella. I vuoti di iniziativa a centrocampo, dove il Viktoria lascia comunque degli spazi, vengono ricuciti dalla sapienza tecnica di Dzeko, inarrivabile nell’infondere ai compagni il giusto equilibrio e l’opportuna concentrazione.

I miracoli di Stanek e la svolta del primo tempo

Al 25’ la partita, fin lì balbettante, cambia. Prima Stanek riesce a mettere la manona su un tiro ravvicinatissimo di Dimarco, poi, pochi secondi dopo, si oppone anche a Mkhitaryan, con Dimarco che fallisce il tap-in. È il preludio al gol. Al 35’, Bastoni vola sul fondo, dalla “sua” sinistra, crossa al centro ed è proprio Mkhitaryan, con una “zuccatina” beffarda, piegandosi sulle ginocchia, a infilare l’angolino alla sinistra di Stanek dopo che Dzeko era volato ai piani alti invano cercando il colpo di testa in elevazione. L’Inter a questo punto lava via lo stress e l’emozione. E gioca. E come gioca. Al 42’ il 2-0: Barella lancia alla Suarez sul piede di Dimarco, che prima stoppa in modo sublime, poi, subito dopo, la tocca al centro. A Dzeko non resta che accompagnarla dentro la rete. Il primo tempo finisce così. E con un Onana quasi disoccupato, ma più cauto e guardingo del consueto.

Il grande Edin Dzeko (Lapresse)

Dzeko raddoppia e gloria per Lukaku. Barcellona a casa

La ripresa comincia sulla falsariga. Ed è sempre Dimarco a creare pericoli. Ma il grande brivido che fa gridare al gol, al 55’, è ancora dell’armeno Mkhitaryan: palo netto, a portiere stra-battuto, grazie a un formidabile destro da fuori area. Due minuti dopo è ancora Stanek a superarsi su Lautaro, che finalizza un’azione avviata da Calhanoglu e il solito Dimarco. Il 3-0 è questione di pochi minuti, e arriva al 66’: servito da Lautaro a centro area, Dzeko raccoglie il pallone che i cechi sfiduciati lasciano rimbalzare all’altezza del dischetto e realizza la sua personale doppietta, degno coronamento di una prestazione memorabile. A questo punto il match si sgonfia. E dalla panchina parte la girandola dei cambi. Giunge il turno anche di Lukaku, lungamente atteso. Da due mesi. E all’90’, dopo una rovesciata a vuoto, c’è gloria anche per lui: combinazione con Correa e botta dal limite, col suo sinistro. Un 4-0 che spegne una volta per tutte il televisore di quei gufi del Barça.

I migliori dell’Inter contro il Plzen

Eccezionali Bastoni, Dzeko, Dimarco, Barella, Mkhitaryan. Sicura la difesa. A Dumfries si può rimproverare qualche svagatezza. Lautaro ha cercato qualche preziosità di troppo, ha rischiato di farsi condizionare e innervosire dal gioco ruvido dei cechi, ma è stato comunque un punto di riferimento imprescindibile.

 

26 Ottobre 2022
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