Festa del Cinema 2022
3:19 pm, 20 Ottobre 22 calendario

Festa del Cinema tra Tognazzi, Vitti, Pirandello e Polanski

Di: P.P.
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CINEMA L’omaggio alla coppia formata da Monica Vitti e Ugo Tognazzi con la proiezione del film L’anatra all’arancia appena restaurato; il film La stranezza di Roberto Andò che fa ripercorrere ad un Toni Servillo più che credibile la vita letteraria di quel genio di Luigi Pirandello che lo condusse alla stesura di Sei personaggi in cerca d’autore; il documentario Polanski, Horowitz. Hometown dei registi polacchi Mateusz Kudla e Anna Kokoszka-Romer con relative polemiche al seguito.

Eccola la nuova giornata della Festa del Cinema di Roma edizione 2022 che si snoda alternandosi tra la festa vera e propria e Alice nella Città, manifestazione autonoma e parallela che quest’anno sta riscuotendo un particolare successo.

Il “caso” Polanski

Partiamo dalla fine. Da quelle polemiche che ronzano attorno al documentario su Polanski e Horowitz e, in particolare, sulle dichiarazioni di Emmanuelle Bèart, moglie di Polanski, che, parlando dell’accusa di stupro per la quale il marito è fuggito dagli Stati Uniti (dove il processo è stato riaperto), aveva detto che a quel tempo le ragazze facevano la fila per andare a letto con Polanski. E giù di polemica su tutti i fronti.

A dire la sua è Luca Barbareschi, produttore con Eliseo Entertainment del documentario che andrà in proiezione stasera alle 21.30 nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica.

Barbareschi: «Questo film restituisce dignità a Polanski»

«Questo film restituisce a Polanski dignità: è il trionfo della dignità dell’artista su cui non deve esistere mai il giudizio morale – afferma Barbareschi -. In questi giorni ci sono state polemiche sulla stampa per le parole della moglie. La gente dimentica facilmente cosa sono 70 anni di carriera, come nel caso di Polanski che sta per compiere 90 anni, una carriera rovinata dal chiacchiericcio, dal pettegolezzo».

L’attacco alla stampa: «Usa la vita degli altri per fare fatturato»

«C’è una stampa – continua Barbareschi –  che usa la vita degli altri per fare fatturato. Trovo immorale che con la scusa pelosa di parlare di un argomento che tale non è perché non è successo niente, salvo vedere una moglie che difende il proprio marito, cosa abbastanza banale, alcuni giornalisti si permettano non so da quale posizione di giudizio universale (di darne risalto), per vendere giornali».

«La stampa deve vendere (copie) per vendere pubblicità e più una notizia è bassa, più vende – prosegue – la gente si ferma per strada per vedere gli incidenti non per vedere un tramonto o un’alba meravigliosa. Triste vedere che importanti giornali continuano a speculare sulla vita di un uomo che tra tre mesi, io lo so già, sarà scagionato. Non a caso la vittima di Polanski difende Polanski ed è lei che ha fatto riaprire il caso in America. Ciò nonostante, la stampa che siccome deve vendere la pubblicità deve parlare di qualcosa – conclude Barbareschi – e più dici cose brutte più la gente è affamata del brutto».

La proiezione de L’anatra all’arancia

nessuna polemica ma tanti applausi accolgono la proiezione della versione restaurata de L’anatra all’arancia con la strepitosa coppia formata da Monica Vitti e Ugo Tognazzi, diretta da Luciano Salce nel 1975. Fra l’altro proprio quest’anno ricorre il centenario delle nascite sia di Tognazzi che di Salce. Il film racconta la fragilità e la forza di un matrimonio in cui la Vitti interpreta una moglie annoiata e affascinata da un corteggiatore francese mentre Tognazzi nelle vesti di suo marito fa il possibile per cercare di riconquistarla.

Stasera grande attesa per James Gray ad Alice nella Città con il suo Armageddon Time interpretato da Anne HathawayJeremy StrongBanks RepetaJaylin Webb e Anthony Hopkins (https://metronews.it/2022/10/20/la-festa-del-cinema-punta-sul-passato-e-guarda-al-futuro/): il film sarà proiettato alle 21.30 all’Auditorium Conciliazione. Gray sarà a Roma per un incontro con il pubblico in cui il regista, sceneggiatore e produttore ripercorrerà il suo debutto sul grande schermo, avvenuto nel 1994 con Little Odessa, Premio speciale per la regia alla Mostra del Cinema di Venezia.

La stranezza di Pirandello e l’appello di Andò

Il film che vede Toni Servillo vestire i panni di Luigi Pirandello mentre inizia  a pensare di scrivere i Sei personaggi in cerca d’autore, è stata una delle proiezioni più attese di oggi. E così, tra cinema e teatro, il regista Roberto Andò si è lasciato andare ad un appello che riguarda quel Teatro Valle di Roma da cui «viene l’importante scena del film sull’allestimento dei ei personaggi in cerca d’autore». Pirandello, ha spiegato il regista, «fu davvero criticato quando in quel teatro, presentò l’opera per la prima volta. Dovette realmente subire le ire del pubblico ma si mostrò comunque ad esso anche con sua figlia Lisetta. E in ogni caso, il Valle lo abbiamo trovato bene. Solo che dovrebbe tornare al pubblico, alla collettività».

«Il Valle – ha proseguito Andò – è uno dei teatri più belli, se non il più bello di Roma. Ed è importante, proprio per la sua struttura che consente di instaurare un rapporto speciale con il pubblico».

«Il mio – ha affermato il regista – è un film sul teatro che racconta l’importanza del pubblico. E questo vale sia per la scena del Valle dove il pubblico è ostile, sia per la sala più popolare, amatoriale dove fa sentire la sua voce. Ecco, mi è sembrato importante come segno del tempo, evidenziare che c’è il pubblico in cerca d’autore, come nei personaggi di Pirandello»

Tornando a La Stranezza, Andò ha ammesso: «Quando con Toni Servillo, abbiamo iniziato a disegnare sul suo volto quello di Pirandello, è venuto fuori qualcosa di prodigioso».

«Questo è un film – ha proseguito Andò – dove gli attori sono molto importanti; Pirandello ci conduce al nodo vero e cioè, capire cosa significa essere persona o personaggio. E’ un tema questo, sul quale lo scrittore siciliano si è sentito molto coinvolto. E Toni lo ha reso vivo nella sua fragilità di uomo inquieto, geniale, e anche simpatico verso quel mondo popolare che ritrova».

Accanto a Servillo, nel cast ci sono anche Salvo Ficarra e Valentino Picone, stavolta in veste di attori drammatici, Giulia Andò, Aurora Quattrocchi, Galatea Ranzi, Luigi Lo Cascio e Donatella Finocchiaro.

Ficarra e Picone interpretano due becchini, rispettivamente Bastiano e Nofrio, che per diletto praticano anche il teatro.

«Con Ficarra e Picone ci eravamo fatti una promessa tempo fa – svela Andò -, quella di lavorare insieme. Il desiderio si è potuto realizzare grazie a questo appunto che avevo messo da parte, appunto relativo alla fantasia sul retroscena da cui nasce Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello».

Servillo, dal canto suo, a chi gli chiede com’è questo suo Pirandello, spiega: «Non credo che esista un “mio” Pirandello, ne esisteranno tanti finché ci saranno attori che avranno la possibilità di interpretarlo. Quello che trovo affascinante è la possibilità attraverso questo film, di sottrarre Pirandello al cliché della concettuosità, della pesantezza intellettualistica e di raccontarlo invece in un momento cruciale della sua vita, mentre cova questa idea del teatro dei Sei personaggi».

Domani alle Festa del Cinema di Roma

Sono molti gli appuntamenti che domani offre la Festa del Cinema di Roma. Se la sezione Grand Public ospita Amsterdam di David O. Russell ed Educazione fisica di Stefano Cipani, arriva alla nella Capitale Triangle of Sadness di Ruben Östlund, vincitore a Cannes della Palma d’Oro 2022.

Fra le Proiezioni Speciali in programma Kill Me If You Can, il nuovo film di Alex Infascelli mentre il Concorso Progressive Cinema si chiude con le proiezioni di The Hotel di Wang XiaoshuaiIn A Land That No Longer Exists di Aelrun Goette.

La regista Julie Bertuccelli e l’attrice Valentina Cervi incontrano il pubblico per il Paso Doble Viva Jane Campion! e ad Alice nella Città sbarca Gente strana di Marta Miniucchi e Piove di Paolo Strippoli.

P.P.

20 Ottobre 2022
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