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4:21 pm, 13 Ottobre 22 calendario

La Russa, il discorso di insediamento del presidente del Senato

Di: Redazione Metronews
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La Russa, il discorso di insediamento alla presidenza del Senato. «Cercherò con tutte le mie forze di essere il presidente di tutti: ve lo giuro». Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, si è  rivolto all’Assemblea concludendo il suo discorso di insediamento che è durato circa mezz’ora.

La Russa, il discorso di insediamento del presidente del Senato

RINGRAZIAMENTI. «Mi spiace tenervi ancora in Aula, dopo una mattinata di lavoro, ma la prassi vuole che il Presidente faccia subito un discorso. Non ci crederete, ma non l’ho preparato minimamente. Avevo una bozza, che cercherò di ripercorrere. Ma certamente, prima ancora della bozza e dei ringraziamenti, che sono normali, abituali e sentiti, voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno votato, quelli che non mi hanno votato, quelli che si sono astenuti e – se mi consentite – quelli che mi hanno votato pur non facendo parte della maggioranza di centro-destra. Grazie davvero di cuore. Il ringraziamento e il pensiero deferente vanno naturalmente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ho conosciuto e apprezzato sin da prima che diventasse Presidente della Repubblica, quando preparava quello che poi passò con il nome di Mattarellum, e poi dopo il Tatarellum. Ho conosciuto la sua intelligenza e la sua capacità politica, che ancora oggi manifesta nel suo altissimo ruolo. Egualmente ho conosciuto e apprezzato le posizioni politiche distantissime del presidente emerito Giorgio Napolitano, nei cui confronti si era creata una vera simpatia, almeno da parte mia, che ho avuto modo di servire come Ministro della difesa, essendo lui allora il capo delle Forze armate italiane.

LA DIFESA DEI DIRITTI DI MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE. «Qualcuno di voi ha avuto occasione di conoscermi, qualcuno di apprezzarmi, qualcuno meno, lo capisco, l’agone politico è quello che ci porta al confronto, a volte anche battagliero e teso. Però ho la speranza in cuor mio di sapere che quelli che mi hanno conosciuto quando ho avuto ruoli istituzionali – penso alla senatrice Rossomando ad esempio, che mi ha avuto come Presidente della Giunta per le autorizzazioni alla Camera – abbiano potuto apprezzare il mio totale rispetto per le istituzioni. Quando sono chiamato ad assolvere un ruolo sopra le parti, posso assicurarvi che lo faccio con assoluta dedizione. Voglio quindi dire a questa Assemblea che sarò inflessibile nel difendere, nella stessa identica maniera, i diritti della maggioranza e quelli dell’opposizione; mi troverete pronto su questo».

IL RICORDO DI SANDRO PERTINI. Ho cominciato a fare politica appena nato, perchèé mio padre faceva politica; faceva – come me – l’avvocato, aveva le sue idee, che non ha mai rinnegato. A differenza di mio fratello maggiore, che era democristiano – in casa mia si respirava aria di libertà e lui non è stato mai rimproverato di non seguire l’idea che era prevalente in famiglia, di destra -, io ho cominciato a fare politica nelle organizzazioni giovanili: l’ho fatta nei momenti duri, durissimi, della contestazione, della violenza, della resistenza al terrorismo.

C’è una frase che mi hai ispirato su come comportarmi in quegli anni, quando l’immagine che oggi vediamo non solo non era possibile, ma non era neanche sognabile ed immaginabile. Era una frase di un Presidente della Repubblica italiana, di estrazione certamente non identica alla mia. Questo Presidente, che abbiamo apprezzato anche nelle sue esternazioni extrapolitiche (penso a quando abbiamo vinto i campionati del mondo di calcio), era Sandro Pertini e la frase era la seguente: «Nella vita talvolta è necessario saper lottare non solo senza paura, ma anche senza speranza». La lotta non avviene – aggiungo io – solo quando pensi di poter vincere, ma quando pensi che quell’occasione valga la pena di essere vissuta. Grazie a Sandro Pertini per questo insegnamento.

RISPONDERE ALLE PAURE DEI CITTADINI.  Innanzi a noi ci sono drammi, paure, preoccupazioni, e penso a quelle dei cittadini che chiedono alla politica non solo di raccogliere le loro ansie, le loro necessità, ma anche e soprattutto di risolvere i problemi: penso all’inflazione e al caro energia, che sono un dramma per le famiglie ed hanno innescato per molte imprese il conto alla rovescia, con il rischio più concreto della chiusura. L’Italia non può e non deve fermarsi. Famiglie, imprese, terzo settore e volontariato, cittadine e cittadini: tutti chiedono lavoro, dignità, sicurezza, benessere. Tocca a noi, maggioranza e opposizione, provare a dare risposte giuste e urgenti. Sono certo che ci proverete.

LA DIFESA DELL’AMBIENTE.  L’ambiente che ci circonda e che dobbiamo rispettare e tutelare non è solo flora e fauna; è invece anche patrimonio di umanità, di relazioni di vita vissuta, perchè senza certezze per sè e per i propri cari ad essere minato è l’intero ecosistema civile. L’ecologia non può prescindere dall’ecologia umana, e viceversa. Ma il rispetto e la tutela del Pianeta sono imprescindibili per l’eredità che vogliamo lasciare ai nostri figli. Ricordiamocelo in ogni momento.

TUTELARE DONNE, MINORI E NATALITA’ – L’umanità è respingere ogni forma di violenza, di abuso, di discriminazione, di sopraffazione dei diritti dei cittadini, di tutti i diritti legalmente riconosciuti. La violenza sui minori e sulle donne sono lo squallore della società e, oltre che combattute, come è evidente, vanno prevenute. Tutelare l’infanzia e promuovere la natalità è la prova di coerenza del nostro impegno per le future generazioni. Ogni fragilità ci riguarda e ci interpella; non basta denunziare, serve sostenere, dare speranza, avvicinare. Non dobbiamo chiedere ad altri ma a noi stessi cosa possiamo e dobbiamo realizzare per essere accanto a quanti vivono una diversa abilità – la vecchiaia, la malattia – che troppo spesso sono lasciati soli, ai margini. Per chi è debole il posto non è in fondo, è in prima fila.

GRAZIE A LILIANA SEGRE, AI PREDECESSORI E AL PAPA – Il mio ringraziamento sincero va alla Presidente di questa giornata, senatrice Segre, che non voglio chiamare Presidente provvisoria, ma Presidente morale. Non c’è una sola parola di quello che ha detto che non abbia meritato il mio applauso. Voglio ringraziare per come ha condotto questi anni la vita del Senato una cara amica, più che un’amica, una persona di grande spessore umano e culturale; parlo di Maria Elisabetta Alberti Casellati, seduta molto vicino al presidente emerito Pera, che saluto e ringrazio come tutti i Presidenti che lo hanno preceduto.

Spero non sia considerato un di più se ringrazio coloro che con me hanno fatto i vicepresidenti della presidente Casellati: la senatrice Rossomando, la senatrice Taverna e, in particolare, capirete benissimo, il mio amico Roberto Calderoli, che considero seduto qui accanto a me. Facendomi interprete della nostra Istituzione, saluto con grande rispetto il sommo Pontefice che anche in questi giorni ci ha dato un segno della sua alta guida spirituale e morale, sottolineando come la risposta necessaria per contrastare e cercare di battere la povertà sia il lavoro degno e ben remunerato; deferente omaggio al Papa.

L’OMAGGIO AI CADUTI E LA GUERRA IN UCRAINA  Un pensiero alle donne e agli uomini in divisa, che porto nel cuore per la mia storia politica e istituzionale e che sono la bandiera dell’Italia nel nostro Paese e nel mondo, ideali di pace e di sicurezza. Lasciatemi dire che nella mia lunga vita politica i momenti più toccanti, che ricordo con più tristezza, ma anche con più dedizione, sono i momenti in cui sulle mie spalle ho portato le bare dei soldati caduti in Afghanistan, che mi toccava ricevere. A loro, a tutti i militari, a tutti i caduti di ogni guerra, va il mio deferente omaggio.

Purtroppo la guerra non è solo un ricordo, ma un attualità drammatica e dolorosa che vorremmo finisse ora, in questo minuto. Vorremmo che il clamore delle armi fosse sostituito dalla voce di trattative che possono arrivare però solo con giustizia perché non può esservi mai pace senza giustizia. Visto quindi che parliamo drammaticamente e tristemente di guerra per quello che i patrioti ucraini stanno subendo in questo periodo, a loro va il mio pensiero, così come il mio pensiero va ai profughi e ai rifugiati ucraini e di ogni parte del mondo che scappano dalla guerra e che devono essere accolti con onore.

13 Ottobre 2022
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