Senato, La Russa presidente
Un applauso dell’aula del Senato ha segnato il raggiungimento del quorum necessario per Ignazio La Russa, che così diventa presidente.
Senato, La Russa presidente
Ignazio La Russa ha dunque raggiunto i voti sufficienti per l’elezione a presidente del Senato e con 116 voti è il nuovo presidente del Senato. Su 186 votanti e 187 presenti, 66 le schede bianche, 2 voti per Liliana Segre e 2 per Roberto Calderoli.
Meloni: “Orgogliosi, è un patriota”
“Congratulazioni al neo presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa. Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa – ha detto la leader di Fdi, Giorgia Meloni – Per Fratelli d’Italia Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti. È un politico dall’intelligenza rara e dalla tenacia altrettanto introvabile. Un uomo orgoglioso della sua identità politica ma che ha sempre saputo mettere il senso delle Istituzioni al servizio di tutti gli incarichi che ha ricoperto nella sua carriera. E che siamo certi farà altrettanto bene, con autorevolezza, competenza e imparzialità, alla Presidenza del Senato”.
La lunga carriera nella destra
La Russa, classe 1947, ha un pedigree esemplare di esponente della destra nazionale: si è fatto le ossa, infatti, nel Fronte della Gioventù, figlio di un esponente del Pnf e poi del Msi, partito col quale è approdato per la prima volta in Parlamento nel 1992. Poi, con l’irruzione di Silvio Berlusconi nella scena nel 1994 e la fondazione del centrodestra, è arrivata Fiuggi e l’emarginazione dei nostalgici e il taglio del cordone ombelicale col fascismo, che ha aperto agli ex-missini le porte del governo. E anche in questo La Russa è stato protagonista, diventando ministro della Difesa con Berlusconi premier, per poi partecipare alla fondazione del Pdl, fortemente desiderato dal leader di Forza Italia.
Un’esperienza durata 4 anni, fino alla decisione di fondare, assieme all’attuale premier in pectore Giorgia Meloni e a Guido Crosetto, Fratelli d’Italia, una delle scommesse più fortunate della recente storia politica, partito con risultati magri e ora primo partito italiano. Il carattere simpatico che tutti gli riconoscono non ha impedito, nel corso degli anni, di mettere La Russa al centro di ricorrenti polemiche su una certa ambiguità nei confronti dell’esperienza fascista, come quando ha parlato della sua collezione di busti di Mussolini e, recentemente, quando il fratello Romano è stato immortalato a un funerale mentre faceva il saluto romano. Lo stesso saluto romano che il neopresidente del Senato, con la consueta vena provocatoria, aveva raccomandato in piena pandemia per evitare il contagio. Una vena che ora, in qualità di seconda carica dello Stato, La Russa dovrà necessariamente annacquare.
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