Vengono dal Pd la gran parte dei voti finiti ad Azione
In soli 4 anni moltissimi elettori hanno modificato le loro scelte di voto. Ad esempio, «il soggetto politico guidato da Carlo Calenda, allora inesistente, ha ottenuto alla sua prima prova il 7,8%». Le stime dei flussi indicano che «la quota principale» dell’elettorato di Azione «è arrivata dal Pd».
Lo studio sui voti ad Azione
A dirlo è uno studio dell’Istituto Cattaneo di Bologna sui flussi di voto rispetto alle politiche del 2018 e alle europee del 2019, in cui poi si rileva che «la quota di voti di Calenda che arriva da questa fonte oscilla tra circa un terzo a circa la metà, a seconda della città considerata».
I ricercatori Salvatore Vassallo e Rinaldo Vignati hanno stimato i cambiamenti di voto registrati dalle politiche del 2018 e dalle europee del 2019. Per i grandi comuni sono stati presi in considerazione Torino, Brescia, Genova, Padova, Bologna, Napoli, Salerno, Catanzaro, Catania. Tuttavia, «anche elettori che nel 2019 avevano votato per il centrodestra – sommando le sue tre componenti (Fdi, Lega, FI) – contribuiscono al risultato del partito di Calenda con una quota significativa di voti, pari in media a circa il 40% dell’elettorato della nuova formazione politica».
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