Cinema
5:00 am, 26 Luglio 22 calendario

Film, tra Giffoni e Venezia c’è Cronenberg

Di: Patrizia Pertuso
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CINEMA Di film in film per un grande cinema. Da una parte il Festival di Venezia. Dall’altra il Giffoni Film Fest. E nel mezzo le nuove uscite in sala. Andiamo con ordine. La notizia più ghiotta è sicuramente quella che riguarda la 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera  che si svolgerà tra il 31 agosto e il 10 settembre: ad inaugurarla sarà White Noise, scritto e diretto da Noah Baumbach, con Adam Driver, Greta Gerwig, Don Cheadle, Raffey Cassidy, Sam e May Nivola, Jodie Turner-Smith, André L. Benjamin e Lars Edinger.

Noah Baumbach con White Noise inaugura il Festival di Venezia

Un  ritorno quello di Baumbach al Lido dove nel 2019 aveva presentato Marriage Story. Questo White Noise è tratto dal romanzo Rumore bianco dello scrittore statunitense Don DeLillo, vincitore del National Book Award.

White Noise sarà proiettato mercoledì 31 agosto nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia e racconta i tentativi di una famiglia americana contemporanea nell’affrontare i conflitti mondani della vita quotidiana, alle prese con i misteri universali dell’amore e della morte, e la possibilità della felicità in un mondo incerto

«Baumbach – dichiara il direttore Alberto Barbera – ha realizzato un’opera originale, ambiziosa e avvincente, che gioca con misura su più registri: drammatico, ironico, satirico. Il risultato è un film che esamina le nostre ossessioni, i dubbi e le paure radicate negli anni ’80, ma con riferimenti molto chiari alla realtà contemporanea». Mentre il regista dal canto suo si dichiara onorato «di portare White Noise come film della serata di apertura. Questo è un luogo che ama tanto il cinema, ed è un’emozione e un privilegio unirsi agli incredibili cineasti che hanno presentato qui i loro film».

Margini di Falsetti è l’italiano in gara alla Settimana della Critica

Niccolò Falsetti sarà in gara con Margini per la 37esima edizione della Settimana della Critica, la sezione autonoma e parallela organizzata dall’Associazione Nazionale Critici Cinematografici alla Mostra internazionale del cinema di Venezia (https://www.labiennale.org/it/cinema/2022). Sarà l’unico film a rappresentare l’Italia. Il film, scritto con Francesco Turbanti e Tommaso Renzoni, uscirà al cinema il 15 settembre distribuito da Fandango. Racconta la storia di un gruppetto di amici, membri di un gruppo punk di Grosseto con ambizioni che si scontrano con la loro piccola provincia. Stanchi di suonare a sagre et similia riescono ad avere l’opportunità di andare a Bologna per aprire il concerto di una band americana, e non si daranno per vinti quando l’evento sarà annullato.

«E’ un film che parla di provincia, realtà tranquillizzante ma anche molto soffocante, – spiega Falsetti-, noi siamo scappati dalla provincia e lo abbiamo raccontato». In Margini c’è anche un cameo di Zerocalcare (in voce, per la precisione un messaggio vocale): l’amicizia tra Michele Rech e il regista è di lunga data: «Veniamo dallo stesso mondo underground dei centri sociali e della scena punk italiana – racconta Falsetti – il suo cameo nel film si riferisce ai tempi in cui non era ancora Zerocalcare ma il Michele che disegnava locandine per i concerti e copertine di dischi».

Tra le sette opere prime in gara per la SIC, anche Anhell 69 di Theo Montoya (Colombia), il francese Beating sun di Philippe Petit, Dogborn di Isabella Carbonell (Svezia), Eismayer di David Wagner (Austria), Have you seen this woman? di Dusan Zoric e Matija Gluscevic (Serbia) e Skin Deep di Alex Schaad.

Salvatore Esposito al Giffoni Film Fest, da camorrista a bambina

Da Venezia alla 52esima edizione del Giffoni Film Festival (https://www.giffonifilmfestival.it/) che, iniziata lo scorso 21 luglio, si concluderà sabato. Ieri è toccato a Salvatore Esposito e al regista Andrea Porporati presentare Rosanero, la nuova commedia Sky Original, prossimamente in onda. Il punto di partenza del film è l’omonimo romanzo di Maria Tronca sulla cui sceneggiatura ha lavorato lo stesso Esposito.

La storia racconta di Rosetta, una bambina di dieci anni che frequenta la quinta elementare. Una mattina Totò viene colpito al petto da un proiettile. In quello stesso istante Rosetta cade da un’altalena e batte la testa. La bambina e il boss vengono operati, ma quando si riprendono dal coma entrambi sono cambiati. Totò, il camorrista, si risveglia nel corpo di Rosetta, Rosetta in quello di Totò. Una bambina gentile e amante della danza resta imbrigliata nelle fattezze di un gangster. E un gangster in quello di una bambina. Ad interpretare Rosetta c’è Fabiana Martucci mentre – manco a dirlo – nei panni del camorrista, Salvatore Esposito. E, a quanto dice il regista, «è stato tutto molto semplice, con loro due che andavano da soli. Salvatore è bravissimo a fare la bambina e Fabiana a fare il boss».

Ancora un grande film con Crimes of the future di David Cronenberg

Altra ghiottoneria della settimana, a parte Venezia e Giffoni, è lo “sbarco” oggi in sala di Crimes of the future, nuovo film di David Cronenberg, di ritorno sul grande schermo dopo otto anni di assenza. Tra i registi più amati dagli appassionati di horror e thriller, Cronenberg – che ha scelto ancora una volta Viggo Mortensen come protagonista, affiancato da Léa Seydoux e Kristen Stewart – è tornato a far parlare di sé presentando questo film al Festival di Cannes.

Crimes of the future, che prende il titolo dal suo precedente film del 1970 senza esserne il remake, segna il ritorno del regista al genere del body horror, già mostrato in film come Shivers, Rabid, The Brood e La mosca. Un film sconvolgente ed estremo, viscerale, in cui Cronenberg torna ad esplorare l’evoluzione dell’uomo e del pianeta in relazione alla tecnologia. Una visione fuori dagli schemi, un film di fantascienza spiazzante che racchiude in sé tutti i temi, attualissimi, della filmografia dell’autore canadese.

La storia di Crimes of the future si svolge partendo da un momento in cui la specie umana si adatta a un ambiente sintetico e il corpo subisce nuove trasformazioni e mutazioni. Con la sua compagna Caprice (Léa Seydoux), Saul Tenser (Viggo Mortensen), famoso artista e performer, mostra pubblicamente la metamorfosi dei suoi organi in spettacoli d’avanguardia. Timlin (Kristen Stewart), un investigatore del National Organ Registry, segue ossessivamente i loro movimenti, quando viene rivelato un gruppo misterioso che vorrà usare la notorietà di Saul per far luce sulla prossima fase dell’evoluzione umana.

PATRIZIA PERTUSO

 

 

 

26 Luglio 2022 ( modificato il 25 Luglio 2022 | 17:23 )
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