Cinema
4:05 pm, 13 Aprile 24 calendario

Addio a Eleanor, matriarca della famiglia Coppola

Di: Redazione Metronews
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Eleanor Jessie Neil Coppola, la moglie di Francis Ford Coppola si è spenta nella tenuta di famiglia a Rutherford, in California, dove si è occupata a lungo anche della loro tenuta Rubicon, un’azienda vinicola che produce vini pregiati della Napa Valley. Aveva 87 anni ed era stata definita dal marito regista vincitore di cinque premi Oscar come «la roccia della nostra famiglia».

La carriera di Eleanor Coppola

Assistente alla regia, sceneggiatrice, direttrice della fotografia, Eleanor Coppola, come era conosciuta e amava presentarsi, è stata lei stessa regista: ha vinto un Emmy Award per la regia del documentario Hearts of Darkness: A Filmmaker’s Apocalypse del 1991 (in italiano diffuso con il titolo Viaggio all’inferno) insieme ai co-registi Fax Bahr e George Hickenlooper, dedicato al dietro le quinte del capolavoro del marito Apocalypse Now (1979), e ha diretto il suo primo lungometraggio all’età di 80 anni, Parigi può attendere (2016), con Diane Lane, Arnaud Viard e Alec Baldwin, a cui è seguito Love Is Love Is Love (2020), interpretato da Rosanna Arquette, Justin Ashforth e Kathy Baker.

Eleanor, la matriarca della famiglia Coppola

“Matriarca” di una dinastia hollywoodiana, Eleanor aveva sposato Francis, di due anni più giovane di lei, a Las Vegas il 2 febbraio 1963 e dalla loro unione sono nati tre figli: il primogenito Gian Carlo, morto a soli 22 anni nel 1986 in un incidente di motoscafo, che era stato diretto poco prima dal padre nei film I ragazzi della 56ª strada e Rusty il selvaggio; l’attore, regista, produttore e sceneggiatore Roman, 58 anni, candidato all’Oscar per la sceneggiatura di Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore; Sofia, 52 anni, regista, produttrice e sceneggiatrice vincitrice dell’Oscar per Lost in Translation – L’amore tradotto, che ha dedicato alla madre il suo ultimo film Priscilla. Sofia e Roman Coppola sono co-proprietari di American Zoetrope, lo studio cinematografico fondato dal padre con George Lucas.

I documentari della Coppola sui film del marito Francis

Durante la travagliatissima lavorazione di Apocalypse Now, Eleanor Coppola prese moltissimi appunti che sono stati pubblicati in un libro pubblicato in italiano con il titolo Diario dall’Apocalisse. Dietro le quinte del capolavoro di Francis Ford Coppola (minimum fax, 2006).

Durante la lavorazione dell’epopea sulla guerra del Vietnam si recò, infatti, con il marito nel set allestito nelle Filippine per girare filmati con una cinepresa da 16 mm e condurre interviste, materiale che presumibilmente sarebbe stato utilizzato dalla United Artists: i molti dietro le quinte sono poi serviti alla realizzazione del documentario Hearts of Darkness: A Filmmaker’s Apocalypse.

Di quell’esperienza Eleanor Coppola ha raccontato: «Avevo deciso che, soprattutto per me stessa, volevo scrivere quotidiani appunti sulla grande esperienza di quel film, proprio a cominciare dalle telefonate che Francis faceva per convincere Steve McQueen ad accettare il ruolo di protagonista ma poi lo rifiutò, da quelle senza risposta che sempre Francis faceva a Marlon Brando, che, finalmente, un giorno gli fece sapere di volerlo incontrare. E, poi, il nostro viaggio per le riprese alle Filippine, con i nostri tre figli al seguito e Vittorio Storaro, il direttore della fotografia, che cucinava spaghetti per tutti».

Eleanor e la figlia, Sofia Coppola

Ispirata e sostenuta dal marito, Eleanor Coppola ha diretto documentari sulla realizzazione di due film della figlia Sofia, Il giardino delle vergini suicide e Marie Antoinette, il primo intitolato Making of “The Virgin Suicides” (1998) e il secondo The Making of “Marie Antoinette” (2007).

Nel 2007 Eleanor ha girato e diretto un documentario su come Francis motivava i suoi attori in L’uomo della pioggia – The Rainmaker (1997) con il titolo Francis Ford Coppola Directs “John Grisham’s The Rainmaker” e ha raccontato il ritorno alla regia del marito con Un’altra giovinezza (2007) dopo un decennio di assenza in Coda: Thirty Years Later, anch’esso uscito nel 2007. Del 2008 è il suo libro di memorie Notes on a Life.

Parigi può attendere è stata la sua opera prima

Con Parigi può attendere (2016), prodotto dalla Sony Pictures Classics, Eleanor è diventata la seconda persona più anziana a dirigere un’opera prima: è un dramma romantico incentrato su una donna (Diane Lane) sposata con un produttore di Hollywood (Alec Baldwin) che trasforma un viaggio in auto di sette ore con un francese (Arnaud Viard) in un viaggio di tre giorni. «Sono una casalinga che improvvisamente ha deciso di scrivere un film e di dirigerlo – aveva detto -. È stato terrificante, ma parte della sfida è stata quella di superare tutte le paure e di buttarsi a capofitto».

Eleanor e la tenuta vinicola di famiglia

Per oltre 40 anni Eleanor Coppola si è occupata della ristorazione e della gestione della storica tenuta vinicola di famiglia Rubicon e ha disegnato i costumi e le scenografie per la Oberlin Dance Company di San Francisco.

La morte della Coppola a pochi giorni dall’annuncio che Megalopolis sarà a Cannes

La scomparsa della moglie Eleanor è arrivata a pochi giorni dall’annuncio che Megalopolis, il film di Francis Ford Coppola rimasto per 40 anni nel cassetto, debutterà in concorso il 17 maggio al Festival di Cannes. Le riprese, travagliate come spesso con i film di Coppola da tensioni sul set, licenziamenti, ritardi e drammi sui costi di produzione, si sono concluse l’anno scorso. Il film è costato 120 milioni di dollari che, a fine carriera, l’85enne regista del Padrino ha sborsato di tasca sua.

Eleanor e Francis Ford Coppola

Tra Francis e Eleanor non ci sono mai state né crisi coniugali o separazioni. «Ci hanno unito gioie e dolori e, poi, Francis crede profondamente nel concetto di famiglia. La scomparsa nel 1986 in un incidente del nostro primo figlio, Gian Carlo, è stata e sempre resterà la pagina più sofferta del nostro lungo cammino insieme», aveva raccontato alcuni anni fa Eleanor in un’intervista.

13 Aprile 2024
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