crisi di governo
11:46 am, 20 Luglio 22 calendario

Draghi: “Pnrr occasione unica, ma serve Governo forte e coeso”

Di: Redazione Metronews
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Serve un governo che «sia davvero forte e coeso e un Parlamento che lo accompagni con convinzione, nel reciproco rispetto dei ruoli. All’Italia non serve una fiducia di facciata, che svanisca davanti ai provvedimenti scomodi. Serve un nuovo patto di fiducia, sincero e concreto, come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il Paese. I partiti e voi parlamentari – siete pronti a ricostruire questo patto?».

Così il premier Mario Draghi concludendo il suo intervento al Senato.

Draghi e il Pnrr

«Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’occasione unica per migliorare la nostra crescita di lungo periodo, creare opportunità per i giovani e le donne, sanare le diseguaglianze a partire da quelle tra Nord e Sud». Così il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato. «Entro la fine di quest’anno, dobbiamo raggiungere 55 obiettivi, che ci permetteranno di ricevere una nuova rata da 19 miliardi di euro. Gli obiettivi riguardano temi fondamentali come le infrastrutture digitali, il sostegno al turismo, la creazione di alloggi universitari e borse di ricerca, la lotta al lavoro sommerso. Completare il Pnrr è una questione di serietà verso i nostri cittadini e verso i partner europei. Se non mostriamo di saper spendere questi soldi con efficienza e onestà, sarà impossibile chiedere nuovi strumenti comuni di gestione delle crisi. L’avanzamento del Pnrr richiede la realizzazione dei tanti investimenti che lo compongono. Dalle ferrovie alla banda larga, dagli asili nido alle case di comunità, dobbiamo impegnarci per realizzare tutti i progetti che abbiamo disegnato con il contributo decisivo delle comunità locali. Dobbiamo essere uniti contro la burocrazia inutile, quella che troppo spesso ritarda lo sviluppo del Paese. E dobbiamo assicurarci che gli enti territoriali – a partire dai Comuni – abbiano tutti gli strumenti necessari per superare eventuali problemi di attuazione», ha osservato.

L’energia

«L’Italia deve continuare a ridisegnare la sua politica energetica, come fatto in questi mesi. Il Vertice di questa settimana ad Algeri conferma la nostra assoluta determinazione a diversificare i fornitori, spingere in modo convinto sull’energia rinnovabile. Per farlo, c’è bisogno delle necessarie infrastrutture. Dobbiamo accelerare l’istallazione dei rigassificatori – a Piombino e a Ravenna. Non è possibile affermare di volere la sicurezza energetica degli italiani e poi, allo stesso tempo, protestare contro queste infrastrutture». Lo ha detto il premier Mario Draghi nell’Aula del Senato. «Si tratta di impianti sicuri, essenziali per il nostro fabbisogno energetico, per la tenuta del nostro tessuto produttivo. In particolare, dobbiamo ultimare l’istallazione del rigassificatore di Piombino entro la prossima primavera. E’ una questione di sicurezza nazionale», ha osservato.

Le riforme

«Allo stesso tempo, dobbiamo procedere spediti con le riforme che, insieme agli investimenti, sono il cuore del Pnrr. La riforma del codice degli appalti è stata approvata – ricorda -, ed è in corso il lavoro di predisposizione degli schemi di decreti delegati. Questi devono essere licenziati entro marzo del prossimo anno. La riforma della concorrenza serve a promuovere la crescita, ridurre le rendite, favorire investimenti e occupazione. Con questo spirito abbiamo approvato norme per rimuovere gli ostacoli all’apertura dei mercati, alla tutela dei consumatori. La riforma tocca i servizi pubblici locali, inclusi i taxi, e le concessioni di beni e servizi, comprese le concessioni balneari. Il disegno di legge deve essere approvato prima della pausa estiva, per consentire entro la fine dell’anno l’ulteriore approvazione dei decreti delegati, come previsto dal PNRR. Ora c’è bisogno di un sostegno convinto all’azione dell’esecutivo – non di un sostegno a proteste non autorizzate, e talvolta violente, contro la maggioranza di governo”, rivendica.

“Per quanto riguarda la giustizia, abbiamo approvato la riforma del processo penale, del processo civile e delle procedure fallimentari e portato in Parlamento la riforma della giustizia tributaria. Queste riforme sono essenziali per avere processi giusti e rapidi, come ci chiedono gli italiani. È una questione di libertà, democrazia, prosperità. Le scadenze segnate dal PNRR sono molto precise. Dobbiamo ultimare entro fine anno la procedura prevista per i decreti di attuazione della legge delega civile e penale. La legge di riforma della giustizia tributaria è in discussione al Senato, e deve essere approvata entro fine anno. Infine, l’autunno scorso il Governo ha dato il via al disegno di legge delega per la revisione del fisco. Siamo consapevoli che in Italia il fisco è complesso e spesso iniquo. Per questo non abbiamo mai aumentato le tasse sui cittadini. Tuttavia per questo occorre procedere con uno sforzo di trasparenza. Intendiamo ridurre le aliquote Irpef a partire dai redditi medio-bassi; superare l’Irap; razionalizzare l’Iva. I primi passi sono stati compiuti con l’ultima legge di bilancio, che ha avviato la revisione dell’Irpef e la riforma del sistema della riscossione. In Italia l’Agenzia delle Entrate-Riscossione conta 1.100 miliardi di euro di crediti residui, pari a oltre il 60% del prodotto interno lordo nazionale – una cifra impressionante. Dobbiamo quindi approvare al più presto la riforma fiscale, che include il completamento della riforma della riscossione, e varare subito dopo i decreti attuativi”.

“C’è bisogno di una riforma delle pensioni che garantisca meccanismi di flessibilità in uscita in un impianto sostenibile, ancorato al sistema contributivo”.

L’agenda sociale

«Accanto al Pnrr, c’è bisogno di una vera agenda sociale, che parta dai più deboli, come i disabili e gli anziani non autosufficienti. L’aumento dei costi dell’energia e il ritorno dell’inflazione hanno causato nuove diseguaglianze, che aggravano quelle prodotte dalla pandemia. Fin dall’avvio del governo abbiamo condiviso con i sindacati e le associazioni delle imprese un metodo di lavoro che prevede incontri regolari e tavoli di lavoro. Questo metodo è già servito per gestire alcune emergenze del Paese: dalla ripresa delle attività produttive nella fase pandemica fino alla sicurezza del lavoro, su cui molto è stato fatto e molto resta ancora da fare. Oggi è essenziale proseguire in questo confronto e definire in una prospettiva condivisa gli interventi da realizzare nella prossima legge di bilancio. Quest’anno, l’andamento della finanza pubblica è migliore delle attese e ci permette di intervenire, come abbiamo fatto finora, senza nuovi scostamenti di bilancio», ha affermato il premier. «Bisogna adottare entro i primi giorni di agosto un provvedimento corposo per attenuare l’impatto su cittadini e imprese dell’aumento dei costi dell’energia, e poi per rafforzare il potere d’acquisto, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione», ha concluso.

Renzi: “Ammirato da Draghi”

“Sono ammirato da Draghi, ha fatto il discorso giusto, ha detto quello che serve, non una fiducia di facciata. Ora ciascuno si assuma la responsabilità. Basta a questo assurdo giochino e alla fiction. Ora la palla è nelle mani dei partiti”, ha aggiunto io leader di Iv Matteo Renzi. “Draghi ha fatto un discorso per dire se mi date la fiducia arriviamo alla fine, Iv Pd e Di Maio ci stanno, Forza Italia e Lega si stanno riunendo e vedremo, i M5S lasciano il tempo che trovano. Da qui a stasera si fa chiarezza, il teatrino è finito, se qualcuno vuole andare a elezioni lo dice in Parlamento e non su Twitter o al Papeete”.

Calenda: “Grandissimo discorso”

«Un grandissimo discorso, tosto e perentorio, senza alcuna concessione ai populismi. Un discorso di verità sullo stato del paese, sulle sue debolezze e sulle sue potenzialità. Draghi ha messo la politica davanti alle sue responsabilità. Noi siamo con lui, senza se e senza ma». Così il leader di Azione Carlo Calenda su twitter.

Toti: “Ancora più convinti della fiducia”

“Dal primo istante abbiamo detto che avremmo votato la fiducia a Mario Draghi, oggi dopo aver sentito il discorso del premier la voteremo orgogliosamente! Il progetto di modernizzazione dell’Italia tracciato dal Presidente del Consiglio si contrappone in modo netto alla fuga dalla responsabilità del dibattito politico di queste ore. Il Governo vada avanti deciso, il nostro compito invece è quello di lavorare per cambiare la politica e ridare al Paese progetti e una classe dirigente all’altezza. Ricreazione finita: governare vuol dire decidere e fare per l’Italia e gli italiani! Noi ci siamo”. Lo scrive su Facebook il presidente della Liguria e di Italia al Centro, Giovanni Toti.

Lega

Lega in stand-by, dopo il discorso di Mario Draghi. Non è passato inosservato il non-applauso dei salviniani al termine dell’intervento del presidente del Consiglio. Nessuno dei senatori del Carroccio vuole per ora esprimersi. “Lasciamo parlare il leader”, taglia corto un esponenti di governo leghista a chi chiede lumi sulla valutazione del discorso del premier, appena terminato. Nel frattempo, anche per evitare uscite in ordine sparso, Matteo Salvini ha convocato una riunione lampo al Senato. Con lui senatori, ministri e sottosegretari. “La fiducia si vota su una risoluzione – spiega intanto un leghista di primo piano – le risoluzioni si depositano alla fine della discussione generale, e poi il governo sceglie se mettere la fiducia e su quale risoluzione metterla”, vedremo cosa succederà, c’è ancora tempo”.

20 Luglio 2022
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