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5:39 pm, 4 Luglio 22 calendario

I taxi insistono: sciopero. Gli Ncc: Governo vada avanti

Di: Redazione Metronews
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Scatta come anticipato lo sciopero di 48 ore dei taxi in tutta Italia,  domani e mercoledì, per l’annosa vertenza sulla gestione del servizio di trasporto pubblico non di linea.

La contesa sul “Concorrenza”

La contesa ruota attorno all’articolo 10 del Dl concorrenza, che affida una delega al governo in materia di «adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti».
Per alcuni significa stare al passo con i tempi. Per le associazioni del settore è l’antipasto della liberalizzazione selvaggia. Tanto che in un comunicato congiunto le 13 sigle sindacali dei tassisti parlano mobilitazione «spartiacque riguardo al destino dei tassisti».

Una riforma del mercato delle auto bianche è stata tentata nel 2006 dall’allora ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, con il governo Prodi bis, così come l’esecutivo guidato dal professor Mario Monti. Ma in entrambi i casi sono stati fatti pochi passi avanti.
I circa 40mila tassisti attivi in Italia negli anni si sono mostrati restii ad introdurre innovazioni nel servizio, impegnati a difesa di un titolo di guida, la licenza, che nelle grandi città può costare quanto un appartamento di medie dimensioni.

Gli Ncc

Le associazioni del comparto noleggio vetture con conducente (Ncc) si schierano invece a favore dell’approvazione del dl sulla concorrenza e criticano l’ostruzionismo dei rappresentanti dei tassisti.«La protesta dei taxi  nasce dal timore che l’articolo 10 del dl Concorrenza, in approvazione, possa portare alla liberalizzazione dei servizi pubblici non di linea: in realtà neanche noi noleggiatori vogliamo la liberalizzazione e l’articolo in questione è relativo ad una delega del governo sulla materia della concorrenza. Il tutto con il fine di rivisitare la legge numero 21 del 15 gennaio 1992, ormai anacronistica: basta pensare che allora non esistevano nemmeno gli smartphone». «I taxi protestano ma chi ci rimette sono turisti e cittadini. La responsabilità del loop normativo è di alcuni rappresentanti nazionali dei taxi che hanno reso incostituzionale parte della legge». E concludono: «Questi rappresentanti, inoltre, fino ad ieri avevano contestato piattaforme ed app: oggi hanno scelto di chiudere un accordo con la più importante piattaforma di prenotazioni di servizi di trasporto. Qualcosa non torna».

4 Luglio 2022
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