concorrenza
3:47 pm, 24 Maggio 22 calendario

Sulle concessioni balneari trovato l’accordo in maggioranza

Di: Redazione Metronews
concessioni balneari
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Si sblocca il nodo delle concessioni balneari che stava infiammando il confronto tra le forze di governo. Un emendamento del governo che riformula l’articolo sul tema è stato formulato durante la riunione di maggioranza del Senato. Così si va verso l’accordo di maggioranza sul ddl Concorrenza dopo il warning di Mario Draghi, affinchè sia approvato entro maggio. Il testo, con dettagli da mettere a punto, prevede indennizzi più alti per i titolari delle concessioni balneari e una valutazione del valore effettivo delle imprese. La messa a gara resterebbe entro il 2023, ma in presenza di contenziosi slitta all’anno successivo. Oggi pomeriggio inizieranno le votazioni sul ddl Concorrenza in Commissione Industria del Senato con il ritiro degli emendamenti dei gruppi parlamentari. «Stiamo arrivando a una conclusione anche sui balneari – ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà – reputo che la giornata di oggi sia molto positiva, c’è stato un lavoro comune tra Parlamento e governo. Dobbiamo andare in Aula entro e non oltre il 31 maggio come ha chiesto il presidente Draghi. Vogliamo chiudere un provvedimento importantissimo per il Pnrr, su questo si basano le risorse economiche destinate al nostro Paese».

Accordo su concessioni balneari

In verità i gruppi si sono riservati di fare ulteriori approfondimenti sulla mediazione proposta dal viceministro Pichetto Fratin sui balneari. Ma il clima è stato definito «molto collaborativo» e il ministro D’Incà, ha ringraziato tutti per il grande lavoro svolto. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le riformulazioni proposte. «In presenza di ragioni che impediscano la conclusione della procedura selettiva entro il 31 dicembre 2023, ivi comprese, a titolo esemplificativo, la presenza di un contenzioso o difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura stessa, l’autorità competente può differire il termine di scadenza delle concessioni in essere per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2024». È quanto prevede l’ipotesi di mediazione presentata ai partiti dal governo «Fino a tale data – si legge ancora nella proposta di riformulazione – l’occupazione dell’area demaniale da parte del concessionario uscente è comunque legittima».

Indennizzi più alti

Quanto all’indennizzo «da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante» dovrà tenere conto «della perdita dell’avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico, del valore residuo dei beni immobili oggetto di investimenti per l’esercizio dell’impresa, calcolato sulla base delle scritture contabili ovvero di perizia giurata redatta da un professionista abilitato, che ne attesta la consistenza». Lo prevede sempre la bozza di emendamento al ddl Concorrenza sottoposto al governo ai partiti come mediazione sul tema dei balneari. Gli indennizzi sono previsti solo per le aziende in regola. Eventuali rimborsi, si legge infatti nel documento che sarà esaminato ora dalla commissione Industria del Senato saranno attivati «sempre che sussista un titolo legittimo per i beni per la cui realizzazione o utilizzo nell’attività di impresa sia richiesto un titolo abilitativo, compresa ove prevista la comunicazione o la segnalazione dell’autorità amministrativa».

«Un ottimo compromesso»

«È in corso un confronto serrato, dentro un perimetro stretto nei tempi – ha commentato Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia – che invero un tema così complesso avrebbe richiesto un supplemento di condivisione. In sostanza, va definita una norma quadro che valorizzi il lavoro di tante famiglie, tante donne e tanti giovani, che chiedono soltanto giusto indennizzo e un congruo periodo transitorio», ha spiegato Sangalli, ricordando come Confcommercio sia «a favore della concorrenza, ma va salvaguardato il contributo che queste imprese hanno finora assicurato ad una esperienza turistica di successo». «Se sui balneari si è finiti alle calende greche è soltanto perchè alcune forze politiche hanno insistito con la perdurante presa in giro nei confronti delle imprese del settore – hanno commentato invece i senatori del M5S in Commissione Industria, Commercio e Turismo – agli operatori si è fatto credere che il filotto infinito di proroghe sarebbe diventata la prassi, ma si sa ormai da anni che bisognava lavorare a un impianto normativo nuovo, come l’Ue ha rammentato più volte. Ora il buon senso sembra aver prevalso: l’intesa raggiunta è un ottimo compromesso per dare agli imprenditori virtuosi maggiori tutele, per garantire l’interesse dello Stato e per far sì che i cittadini che vanno al mare arrivino presto a pagare cifre congrue per un servizio migliore e più all’avanguardia».

24 Maggio 2022 ( modificato il 26 Maggio 2022 | 15:57 )
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