tragedia sulla marmolada
4:02 pm, 3 Luglio 22 calendario

Troppo caldo, crolla il seracco, strage sulla Marmolada

Di: Redazione Metronews
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Ci sono 6  morti nel crollo di un seracco sulla Marmolada. La valanga di neve, ghiaccio e roccia, nel suo passaggio, ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano diverse cordate. Degli otto feriti, due sono stati trasportati all’ospedale di Belluno, uno più grave a Treviso, cinque a Trento. Non si conosce ancora il numero definitivo di alpinisti coinvolti.

Il soccorso alpino altoatesino riferisce anche di uno o due dispersi e di 8 feriti. Il bilancio di 6 morti e «alcuni dispersi» è riferito anche da Gianpaolo Bottacin, assessore della Regione Veneto per l’Ambiente e la Protezione civile.

Il seracco sotto Punta Rocca

Il distacco del seracco ha riguardato la calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca.

Sull’area della valanga di ghiaccio non è attualmente operativo personale per l’elevato pericolo di ulteriori distacchi, ma si continuerà per tutta la serata e nelle ore notturne il presidio dell’elicottero di Trentino Emergenze dotato di Artva a bordo e con agganciata la campana Recco – una tecnologia utilizzata per la ricerca di persone disperse che viene agganciata all’elicottero e consente di captare dei segnali provenienti da superfici riflettenti e da dispositivi elettronici – per effettuare una ulteriore bonifica dall’alto.

La valanga di neve, ghiaccio e roccia nel suo passaggio di circa 2 chilometri lungo il versante trentino ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano cordate.

L’allarme al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivato intorno alle 13.45. I soccorsi della Protezione civile del Trentino sono scattati immediatamente: sono stati impiegati sei elicotteri, personale del Soccorso alpino e speleologico del Trentino e del Veneto con le unità cinofile, Vigili del fuoco, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza provenienti anche dalle vicine province di Bolzano, Belluno e Venezia. Le operazioni vengono coordinate presso la caserma dei vigili del fuoco di Canazei, sede anche del soccorso alpino. Sul posto sono presenti anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e il vicesindaco di Canazei, Diumitri Demarchi.

I feriti sono stati accolti in negli ospedali di Trento, Belluno e Bolzano: il numero sarà comunicato nelle prossime ore. I soccorritori hanno recuperato anche 4 persone illese.

Dopo la bonifica via terra dei soccorritori e delle unità cinofile, vista la situazione pericolosa per la possibilità di distacchi di altre valanghe e per scongiurare il più possibile il pericolo per gli operatori, intorno alle 15.30 è stato fatto intervenire l’elicottero di Trentino Emergenze dotato di Artva a bordo. Sono state emanate ordinanze di divieto di accesso e percorrenza dell’area interessata dalla valanga congiuntamente dai Comuni di Canazei e Rocca Pietore, fino a quando non sarà accertata la natura del distacco con gli opportuni rilievi glaciologici e geologici.

Messner

«Sono salito più volte sulla Punta di Rocca, ma non vado lì da tanti anni ormai. Il ghiaccio lì è quasi tutto andato, non c’è più ghiaccio. Questi seracchi cadono, certo, per la gravità, ma la causa vera, originaria, è il caldo globale, che fa sciogliere i ghiacciai e rende più probabile che si stacchi un seracco». Lo ha detto Reinhold Messner, in merito al crollo di un seracco avvenuto sulla Marmolada.
Il crollo è avvenuto nel tratto che da Pian dei Fiacconi porta a Punta Penia lungo la via normale che porta alla vetta. A staccarsi è stata una parte della calotta di Punta Rocca che ha causato una valanga misto neve, ghiaccio e roccia e si è abbattuta lungo la via normale della Marmolada. Le operazioni di soccorso sono molto difficili. «Lì, poichè non c’è quasi più ghiaccio – ha aggiunto Messner – il seracco non deve essere molto gra

“Evento destinato a ripetersi”

Quello avvenuto sulla Marmolada, dove il distacco di un seracco, ha travolto due cordate di esursionisti, è un «evento destinato a ripetersi», determinato dalle alte temperature. «Da settimane – spiega Renato Colucci, glaciologo del Cnr – le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l’inverno scorso c’è stata poca neve, che ormai quasi non protegge più i bacini glaciali. Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con questa ondata di calore dall’Africa, ha verosimilmente prodotto una grossa quantità di acqua liquida da fusione glaciale alla base di quel pezzo di ghiacciaio che in realtà è una ‘pancia”‘: infatti è, o era, una via che si chiama proprio Pancia dei Finanzieri».

Il crollo è avvenuto «nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo, quando c’è tanto caldo e tanta acqua che scorre alla base. Non siamo ancora in grado di capire se si tratti di un distacco di fondo del ghiacciaio o superficiale, ma la portata sembra molto importante, a giudicare dalle prime immagini e informazioni ricevute». Inoltre, aggiunge Colucci, l’atmosfera e il clima «soprattutto al di sopra dei 3.500 metri di quota sono in totale disequilibrio a causa del nuovo clima che registriamo e quindi, purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni e anche per questa estate dobbiamo mantenere la massima attenzione».

3 Luglio 2022
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