Amministrative
4:16 pm, 27 Giugno 22 calendario

Lombardia, il voto spariglia le carte a Como e Monza. Riconferma a Sesto

Di: Redazione Metronews
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In Lombardia il voto amministrativo ha scombinato parecchio gli equilibri tra centro destra e centro sinistra. Diverse città cambiano campo e il caso più clamoroso è certamente quello di Monza, che torna al centrosinistra con Paolo Pilotto dopo i cinque anni della giunta di centrodestra guidata da Dario Allevi, che si era ricandidato. Al ballottaggio Pilotto  ha ottenuto il 51,21% delle preferenze. Allevi, sostenuto da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si è fermato al 48,79%. Pilotto, professore di liceo commenta: «L’impegno ha pagato. Le idee e la concretezza hanno vinto. Grazie ai cittadini, agli attivisti, ai sostenitori, ai candidati, alle liste che si sono unite in questo viaggio. Sono pronto, siamo pronti a governare Monza. Con le stesse energie e lo stesso stile che ha contraddistinto questa campagna». Il successo arriva nel contesto di un forte astensionismo, con un’affluenza del 37% dei cittadini. Ad Allevi, che partiva con un vantaggio del 7% sullo sfidante al primo turno, non è bastato il sostegno di Silvio Berlusconi che si è recato di persona nella cittadina brianzola facendosi forte anche della prima serie A del Monza nella storia. Tra le priorità del neo sindaco «il consumo di suolo zero con la riqualificazione delle zone che sono attualmente dismesse».

A Como il civico spariglia il voto dei partiti

Altro risultato non scontato è quello di Como, dove la lista civica di Alessandro Rapinese strappa il sindaco di Como al centrodestra. Al ballottaggio Rapinese ha vinto con il 55,36% contro  il 44,64% della candidata del centrosinistra Barbara Minghetti che partiva favorita: al primo turno aveva preso il 39,4% contro op 27,32% di Rapinese che aveva battuto il rappresentante del centrodestra, Giordano Molteni, all’ultimo voto e dopo un sofferto e contestato conteggio delle schede. Molteni ha presentato nei giorni scorsi un ricorso al Tar al quale chiede di riconsiderare l’esito del primo turno. La risposta della giustizia amministrativa arriverà quando Rapinese sarà già nel pieno del suo mandato. Fatto fuori il centrodestra dalla contesa decisiva, evento mai successo prima a Como, Rapinese ha sconfitto Minghetti, ex direttrice del Teatro locale, sfruttando vari fattori: un astensionismo record, ha votato solo il 35,74%, non tutti gli elettori della candidata sono riandati a votarla; una parte dell’elettorato leghista che non aveva scelto Molteni, indicato da Fratelli d’Italia, si è presentato alle urne al secondo giro per il civico; una fetta della sinistra meno moderata non gradiva il nome della sfidante del futuro sindaco e si è astenuta.

A Sesto resta Di Stefano

E’ invece una riconferma quella di Sesto San Giovanni, l’altro grande comune della Lombardia in cui si votava. Si è aggiudicato il secondo mandato il sindaco uscente di centro destra Roberto Di Stefano, che la volta scorsa aveva strappato per la prima volta dal dopoguerra  la Stalingrado d’Italia dal centrosinistra. «Grazie grazie grazie! Sento un’emozione che mi fa venire i brividi. Ho il cuore pieno di gioia. Sesto San Giovanni non è più la Stalingrado d’Italia!!! Sarò ancora il vostro sindaco». Così Di Stefano, dopo essersi  aggiudicato il 52,11% dei voti, battendo Michele Foggetta, candidato di centrosinistra e M5s, che si è fermato al 47,89%.  Un testa a testa che  ha tenuto con il fiato sospeso fino all’ultima scheda. Sul tavolo del sindaco riconfermato la questione del nuovo Stadio, in stand by a Milano, che Di Stefano ha detto invece di essere pronto ad ospitare.

Al primo turno c’era già stato il ribaltone di Lodi, passato dal centrodestra al centrosinistra.

27 Giugno 2022
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