Milano
6:52 pm, 31 Maggio 22 calendario
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Uscito dal coma Nicolò Maja. Il padre torna in carcere

Di: Redazione Metronews
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È uscito dal coma stamattina Nicolò Maja, il 23enne sopravvissuto alla furia omicida del padre Alessandro, che il 4 maggio scorso ha ucciso la moglie Stefania e la figlia di 16 anni Giulia, nella loro villetta ai Samarate, in provincia di Varese. Niccolò si è svegliato ed ha iniziato ad interagire a gesti con l’esterno. Per i sanitari ci vorrà molto tempo e tanto lavoro, per poter sperare di riportare Nicolò ad una completa guarigione. I sanitari infatti non si sbilanciano sull’entità dei danni causati dai colpi alla testa che gli ha inferto il padre e dai risultati dell’operazione che ha dovuto subire. Di certo sta dimostrando una forza straordinaria e dopo aver aperto un occhio, anche se non parla, avrebbe mosso le mani per dire che lui c’è. Una notizia accolta con gioia dalla famiglia della madre, Stefania Pivetta, come ha spiegato l’avvocato Stefano Bettinelli: «Nicolò è decisamente migliorato, sembra davvero riesca a rispondere alle domande che gli vengono fatte, seppur a gesti», una notizia «bellissima, seppure la prognosi non sia stata ancora sciolta e il percorso sarà molto, molto lungo».

Alessandro Maja torna in carcere

E, proprio mentre Niccolò si risvegliava dal coma, il padre Alessandro tornava in carcere. L’architetto 57enne è  stato infatti stato trasferito questo pomeriggio dal reparto psichiatrico carcerario del San Paolo di Milano al carcere di Monza. Lo ha confermato il suo avvocato, Enrico Milani, che questa mattina era andato a trovarlo insieme alla collega Sabrina Lamera, per dirgli che il figlio Nicolò si è svegliato. «Gli abbiamo comunicato che Nicolò ha dato segni di miglioramento, che si è mosso, e lui ha reagito con una parvenza di sorriso, ma è come se vivesse in un mondo tutto suo», ha detto l’avvocato.

«Ci ha detto che sta assumendo circa 15 pastiglie al giorno, che credo siano necessarie per tenerlo sedato, per questo non credo che traspaiano molte emozioni», ha aggiunto. Maja, che inizialmente era stato dichiarato incompatibile con il carcere per le sue condizioni psichiatriche, è quindi rientrato nel penitenziario monzese, sulla base della decisione dei medici. «Non so cosa abbiano concluso i dottori, noi non sappiamo nulla – ha aggiunto Milani – Di certo serve una perizia psichiatrica che certifichi se Maja fosse o meno capace di intendere e volere quando ha agito».

31 Maggio 2022
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