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1:57 pm, 24 Maggio 22 calendario

Taiwan, Cina dura con Usa: “Nessuno fermerà riunificazione”

Di: Redazione Metronews
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Un duro avvertimento viene spedito dalla Cina al presidente Usa, Joe Biden, sulla questione di Taiwan. «Non c’è forza al mondo, compresi gli Stati Uniti, che possa fermare il popolo cinese dal raggiungimento della completa riunificazione nazionale, e non c’è forza al mondo, compresi gli Stati Uniti, che possa salvare dal fallimento il destino delle forze dell’indipendenza di Taiwan».

Il messaggio della Cina agli Usa

Il messaggio viene dal ministero degli Esteri cinese, dopo che da Tokyo Biden ha confermato che la politica degli Stati Uniti sull’isola non è cambiata, in seguito alle dichiarazioni di ieri, quando aveva detto che gli Usa sarebbero intervenuti militarmente per difendere l’isola in caso di attacco dalla Cina.

«Gli Stati Uniti hanno fatto ogni sforzo per giocare con le parole sul principio dell’unica Cina», ha insistito il portavoce Wang Wenbin, in riferimento alla politica dell’unica Cina, alla base dei tre comunicati congiunti che hanno spianato la strada alle relazioni diplomatiche tra Cina e Stati Uniti. «Avvertiamo gli Stati Uniti: c’è una sola Cina al mondo, Taiwan fa parte della Cina e il governo della Repubblica Popolare Cinese è l’unico governo legittimo che rappresenta l’intera Cina», ha scandito il portavoce.

Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, sarà impegnato in un tour che comprende sette Stati insulari dell’Oceano Pacifico e Timor Est, ha annunciato il portavoce, Wang Wenbin. Il lungo viaggio, dal 26 maggio al 4 giugno, comincerà da una tappa sensibile delle Isole Salomone, con cui Pechino ha stretto il mese scorso un accordo sulla sicurezza che ha destato forti preoccupazioni a livello regionale per la possibilità di un aumento della presenza militare cinese nel Pacifico, a soli duemila chilometri dalle coste australiane.

L’accordo con le Isole Salomone, di cui non sono ancora chiari i contenuti, ha destato preoccupazioni nell’Australia e negli Stati Uniti per il timore della realizzazione di una base navale cinese nello Stato insulare, e la polemica a distanza con la Cina non si è ancora spenta. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha invitato gli Stati Uniti a «smettere di interferire nella decisione sovrana della normale cooperazione estera dei Paesi insulari del Pacifico meridionale». Il viaggio di Wang Yi proseguirà a Kiribati, altro Paese, assieme alle Salomone, con cui Pechino ha stretto rapporti diplomatici nel 2019, soffiando un alleato diplomatico a Taiwan. Le altre tappe comprendono le Isole Figi, Tonga, Vanuatu (anch’essa al centro di speculazioni in anni recenti, smentite in via ufficiale da Pechino, per un possibile accordo con la Cina per la costruzione di una base militare) Papua Nuova Guinea e Timor Est.

Biden

La politica statunitense di ambiguità strategica verso Taiwan non è cambiata, ha chiarito il presidente americano Joe Biden, a margine del vertice Quad (Stati Uniti, India, Australia, Giappone) a Tokyo. Alla domanda se quella politica sia morta, Biden ha replicato con un secco no. E alla richiesta di maggiori dettagli ha opposto un nuovo no. Quindi, un giornalista gli ha chiesto se gli Stati Uniti manderanno truppe a Taiwan in caso di invasione cinese. “La politica non è cambiata affatto – ha chiarito – L’ho detto quando ho parlato ieri”.

 

24 Maggio 2022
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