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12:29 pm, 28 Aprile 22 calendario

Cade nel vano ascensore, operaio muore alla Farnesina

Di: Redazione Metronews
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Cade nel vano ascensore, operaio muore alla Farnesina. La seconda morte bianca in due giorni a Roma (dopo l’incidente in via Toscana dove un operaio di 51 anni ha perso la vita precipitando da una impalcatura). La notizia arriva proprio oggi, in concomitanza con la Giornata mondiale per la Salute e la Sicurezza sul lavoro.

Cade nel vano ascensore, operaio muore alla Farnesina 

L’operaio è morto dopo essere precipitato nel vano ascensore del palazzo centrale del ministero degli Esteri, durante delle operazioni di manutenzione. Il fatto è avvenuto intorno alle 8,30 di questa mattina. Sono intervenuti i vigili del fuoco e il 118 che purtroppo ha potuto solo constatare la morte dell’operaio. Il vigili del fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza dell’area interessata e poi al recupero del corpo. Presenti anche le forze dell’ordine. 

Inail: in 3 mesi 189 morti sul lavoro (+2,2%), infortuni +50,9%

Nel primo trimestre del 2022 ci sono state 194mila denunce di infortuni sul lavoro, 189 con esito mortale, e 14.517 malattie professionali denunciate. Si confermano numeri molto preoccupanti». Lo ha affermato il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, in occasione della giornata mondiale per la Salute e la Sicurezza sul lavoro, anticipando su Rtl 102.5 i dati contenuti nel report sulla sicurezza sul lavoro.

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di marzo sono state 194.106, in aumento del 50,9% rispetto alle 128.671 del primo trimestre del 2021 e del 48,3% rispetto alle 130.905 di gennaio-marzo 2020. I dati rilevati al 31 marzo di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per il primo trimestre del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 115.286 del 2021 ai 176.545 del 2022 (+53,1%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aume del 31,2%, da 13.385 a 17.561.

“Numeri inaccettabili”

“La sicurezza sul lavoro non è un costo ma un investimento. Bisogna agire di più sulla prevenzione, sulla capacità di costruire reti e sulla formazione continua”. Lo afferma Tina Balì, segreteria nazionale Flai Cgil commentando i dati forniti dall’Inail in occasione della Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Le denunce di infortunio sono infatti state 57.583 (+47,0% rispetto al gennaio 2021), 46 delle quali con esito mortale (+12,2%). E sono in aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 3.296, 219 casi in più rispetto allo stesso mese del 2021, (+7,1%).

“Se l’andamento fosse confermato – sottolinea Balì – ci troveremmo davanti a una situazione di estrema gravità. Numeri inaccettabili, e i numeri reali sono ancora più alti, a causa delle mancate segnalazioni in maniera particolare nei settori fragili e del diffuso. Evidentemente non bastano le politiche di prevenzione fin qui adottate, occorre un drastico cambio di passo. Dobbiamo investire sulla sicurezza, a partire dalle risorse messe a disposizione dal Pnrr, assumere altri ispettori del lavoro che con i loro continui controlli aiutano a portare alla luce situazioni di sfruttamento, lavoro nero, violazione di diritti. Investire sulla sicurezza significa anche maggiore produttività per le aziende. Viceversa, gli infortuni e le malattie sul lavoro sono un costo per tutta la società”. 

28 Aprile 2022
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