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12:58 pm, 16 Marzo 22 calendario

Carburanti: il governo valuta l’ipotesi di un’accisa mobile

Di: Redazione Metronews
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Carburanti: il governo valuta l’ipotesi di un’accisa mobile. Il governo «sta valutando l’ipotesi di praticare sui carburanti un’accisa mobile» «al fine di contenere l’impatto sui consumatori finali» dell’aumento dei prezzi legato alla guerra in Ucraina. Lo ha sottolineato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel corso dell’informativa nell’Aula del Senato.

Carburanti: il governo valuta l’ipotesi di un’accisa mobile

«Poichè c’è stato un maggior gettito Iva questo potrebbe essere utilizzato per ridurre le accise e ottenere una riduzione del prezzo alla pompa», ha spiegato Cingolani. Ma, ha aggiunto «sappiamo che operare sui carburanti è molto complesso».

Cingolani: Escalation dei prezzi non è accettabile

Sul caro benzina il ministro affonda: “Non è giustificato” che stoccare 10 miliardi di metri cubi di gas costasse “3 miliardi di euro nel 2021 e ora arrivi a 15 miliardi di euro”. “Questa è stata la mia affermazione un po’ dura, forse non mi sono espresso con termini giuridicamente corretti, ma non è possibile che mi costi cinque volte di più se la materia è la stessa”. Secondo il ministro, quindi, “non è accettabile” l’escalation del prezzo del gas che è attribuibile “alla quotazione di un mercato di questi hub che lavorano su scambio di contratti future che sta mettendo in ginocchio tutti i Paesi europei”.  

Un price cap a livello europeo

In questo scenario, per contenere i prezzi, “sarebbe una grande notizia un price cap a livello europeo temporaneo sulle transazioni di gas naturale all’ingrosso e il disaccoppiamento dei prezzi di vendita dell’energia prodotta da tecnologie rinnovabili elettriche rispetto a quelli del parco termoelettrico, mediante opportuna revisione delle regole di market design”.

Come ridurre le importazioni di gas dalla Russia

Per ridurre di 20 miliardi di metri cubi le importazione di gas dalla Russia nel breve medio termine il governo valuta «un incremento fino a 9 miliardi di metri cubi l’anno». «Per far questo – ha spiegato il ministro – è indispensabile un accordo con il Governo algerino per ottenere forniture aggiuntive via gasdotto all’Italia al posto dell’attuale export di Gnl verso altri mercati. La missione del Ministro degli esteri in Algeria del 28 febbraio ha esplorato con successo tale possibilità, prevedendo anche la possibilità di future importazioni addizionali di gas a fronte di nuovi investimenti in attività di produzione di gas nel territorio algerino». 

Nel lungo periodo Cingolani ha anche citato il “raddoppio della capacità del Tap, incrementando le importazioni per circa 10 miliardi di metri cubi all’anno. Per far questo, sono necessari circa 45 mesi per incremento dei primi 2 miliardi di metri cubi tramite interventi in Albania e circa 65 mesi per l’incremento di ulteriori 8 miliardi metri cubi con ulteriori interventi in Albania e Grecia e alcuni interventi sulla rete italiana”. Naturalmente, il “prerequisito è un accordo di fornitura di gas di lungo periodo con il governo azero”.

16 Marzo 2022
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