Si riduce lo sconto accise su benzina, diesel e Gpl: via agli aumenti
Scatta l’aumento delle accise su benzina, diesel e Gpl, cioè la riduzione del taglio introdotto lo scorso 22 marzo e prorogato per 9 volte.
Entra infatti in vigore il decreto Accise varato una settimana fa dal governo, che introduce dal 1 dicembre nuove aliquote di accisa: per la benzina si passa da 478,40 euro per mille litri a 578,40 euro per mille litri; per il diesel da 367,40 euro per mille litri a 467,40 euro per mille litri; per il Gpl carburante da 182,61 euro per mille chilogrammi a 216,67 euro per mille chilogrammi.
Aumentano le accise su benzina, diesel e Gpl
L’aumento è quindi pari a 100 euro per mille litri su benzina e gasolio (10 centesimi al litro, che si traduce in un aumento di 12,2 centesimi sul prezzo alla pompa considerando anche l’Iva) e di 34,06 euro per mille chili sul Gpl (pari a 18,73 euro per mille litri che, includendo l’Iva, dovrebbe tradursi in un impatto di 2,3 centesimi al litro sul prezzo alla pompa).
“Un macigno sul Natale”
“Il rialzo delle accise peserà come un macigno sul Natale degli italiani, mentre porterà nelle casse dello Stato circa 317 milioni di euro in più solo nel mese di dicembre”. L’allarme arriva oggi dal presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, nel corso di “Expo Consumatori”, la kermesse dedicata al mondo dei consumatori organizzata dall’associazione. “I consumatori dovranno fare i conti con listini di benzina e gasolio più cari di 12,2 centesimi di euro, aumenti che si aggiungono ai rincari dei prezzi che hanno portato l’inflazione a livelli record – ha spiegato Truzzi nel suo intervento ad Expo Consumatori – Una misura che equivale, considerando una media di due pieni mensili a famiglia, a circa 317 milioni di euro di maggiori entrate per le casse dello Stato nel solo mese di dicembre”. “La decisione del Governo sulle accise arriva in un momento in cui milioni di cittadini si sposteranno lungo la penisola in occasione delle festività, e graverà sulle tasche delle famiglie non solo attraverso costi di rifornimento più elevati, ma anche come effetto indiretto sui prezzi e tariffe in numerosi comparti”. “Per questo invitiamo il Governo Meloni a rivedere la sua decisione sui carburanti, aumentando il taglio delle accise almeno fino al termine dell’emergenza prezzi e bollette in Italia, in modo da alleggerire la spesa delle famiglie”, conclude il presidente di Assoutenti.
“Questo significa – calcola il Codacons – che sulla base dei listini odierni dei carburanti, la benzina in modalità servito passerà da una media di 1,801 euro al litro a 1,923 euro/litro di domani, mentre il diesel da 1,885 euro volerà a 2,007 euro/litro, sfondando la soglia psicologica dei 2 euro”. Per il self, i prezzi alla pompa della verde passeranno da una media di 1,650 euro/litro di oggi a 1,772 euro di domani, il diesel da 1,733 euro/litro a 1,855 euro/litro. “Per un pieno di benzina o gasolio la maggiore spesa sarà pari a 6,1 euro, con un aggravio, considerando due pieni al mese, pari a +146,4 euro a famiglia su base annua – denuncia ancora il Codacons – Ma l’aumento dei listini dei carburanti si ripercuoterà su prezzi e tariffe al pubblico in moltissimi settori, e avrà effetti negativi sull’inflazione, portando a nuovi rincari a danno di imprese e famiglie, in un momento in cui i listini andrebbero calmierati con ogni mezzo possibile”.
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