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10:13 am, 9 Marzo 22 calendario

Industria, a gennaio produzione ko: -3,4%

Di: Redazione Metronews
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La produzione va ko. A gennaio 2022 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca del 3,4% rispetto a dicembre. Nella media del trimestre novembre-gennaio il livello della produzione diminuisce dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. Lo comunica l’Istat.

Produzione ko in tutti i comparti

L’indice destagionalizzato mensile segna diminuzioni congiunturali in tutti i comparti: variazioni negative caratterizzano, infatti, l’energia (-5,2%), i beni di consumo (-3,6%), i beni intermedi (-3,4%) e, in misura meno rilevante, i beni strumentali (-1,6%).
Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio 2022 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,6% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20, contro i 19 di gennaio 2021). Si registra un incremento tendenziale solo per l’energia (+1,1%), mentre i restanti comparti mostrano flessioni, con un calo maggiore per i beni intermedi (-5,2%) e quelli strumentali (-3,5%) e meno marcato per i beni di consumo (-1,5%).
I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,7%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+8,2%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+1,6%). Viceversa, le flessioni più accentuate si osservano nelle attività estrattive (-12,7%), nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (-12,0%) e nelle altre industrie manifatturiere (-7,1%).

Peggio delle attese

Il calo della produzione industriale di gennaio «è nettamente peggiore delle attese e rafforza l’impressione negativa che, riguardo alla salute dell’economia, si aveva già sulla base della dinamica delle vendite al dettaglio». E’ il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati diffusi Istat sulla produzione industriale di gennaio. E spiega: «La riduzione dell’attività produttiva, sebbene diffusa, appare particolarmente grave per il comparto dei beni di consumo, a segnalare ancora una volta il ruolo della domanda delle famiglie nel promuovere la crescita». Per l’Ufficio Studi Confcommercio, «la conferma di una crescita decisamente rallentata già prima della crisi delle ultime settimane, i cui riflessi sui prezzi, sui consumi e sulla produzione si vedranno in misura concreta solo a partire dai dati di marzo e aprile, rende sempre più difficile il raggiungimento nel 2022 di una variazione del Pil vicina al 4%».

9 Marzo 2022
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