Ucraina
3:17 pm, 5 Novembre 22 calendario
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Corteo per la Pace, circa 40 mila partecipanti a Roma

Di: Redazione Metronews
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Sono stati circa 40 mila i partecipanti al corteo per la pace che sta sfilando per le strade della Capitale. Questo, almeno, secondo la questura di Roma, anche se gli organizzatori hanno detto di aver raggiunto quota 100 mila. La testa della manifestazione, partita da piazza della Repubblica, è giunta a piazza San Giovanni in Laterano, dove c’era un palco per gli interventi, dopo aver percorso via Merulana. A presidiare due blindati della polizia. Moltissimi i partecipanti dal mondo della politica e del sindacato: Maurizio Landini della Cgil, il sindaco Roberto Gualtieri, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, Michele Santoro, esponenti di Pd e M5S, dal segretario dem Enrico Letta a Laura Boldrini e Stefano Bonaccini e, per i 5 Stelle, Giuseppe Conte. Molte le bandiere arcobaleno. Per la sinistra più radicale, Luigi De Magistris e Giorgio Cremaschi di Unione Popolare (foto NOVA).

Il corteo “Cessate il fuoco subito”

Il corteo per la Pace è organizzato da sindacati e associazioni per chiedere la fine del conflitto tra Russia e Ucraina. In apertura lo striscione di Europe for Peace portato da scout e da volontari della Comunità di Sant’Egidio. «Non vedo divisioni ma un’Italia unita per la pace», ha sottolineato padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa Sacro Convento di Assisi, del mensile San Francesco Patrono d’Italia e del portale san Francesco, presente oggi al corteo. Michele Santoro inquadra così la manifestazione, sottolineando le differenze tra le diverse anime che la compongono: «E’ una manifestazione per chiedere finalmente al nostro governo e al nostro Parlamento che facciano sentire la loro voce e la loro presenza sul terreno della pace, dell’iniziativa diplomatica e del cessate il fuoco. Lo spirito dei manifestanti è quello di rifiutare l’ulteriore invio di armi in linea generale, però le due anime, anche quella favorevole all’invio di armi, si sono trovate per la prima volta insieme per chiedere insieme un’iniziativa diplomatica».

Giuseppe Conte e Carlo Calenda, botta e risposta sul corteo per la pace

Accolto dagli applausi dei suoi sostenitori, Giuseppe Conte, leader del M5S, è stato polemico, parlando con i giornalisti: «Il ministro Crosetto ha annunciato che sta preparando il sesto invio. Bene, noi gli diciamo che visto che è stata votata una risoluzione che impone al governo di avere un confronto in Parlamento, non si azzardi questo governo a fare un ulteriore invio di armi senza venire a confrontarsi in Parlamento». E poi, riferendosi alla manifestazione “concorrente” di Milano, quella in cui Matteo Renzi e Carlo Calenda, fra gli altri, espliciteranno un sostegno incondizionato all’Ucraina, aggiunge: «Ben venga chi vuole manifestare per la pace, poi se qualcuno pensa di farsi una piazza alternativa non ho capito se è per la pace o per la guerra. Si chiariscano le idee». La risposta di Calenda è arrivata a stretto giro, via social: «Capisco la confusione. Del resto hai governato con Salvini mentre inneggiava a Putin, hai flirtato con Trump e firmato la via della seta con i cinesi. Allora facciamola semplice Giuseppe Conte: non esiste pace senza libertà e non esiste libertà senza resistenza all’invasore».

Enrico Letta ha definito così le ragioni della sua partecipazione: «Sono qui perché la pace è la cosa più importante di tutte. Siamo qui per dire la nostra. In silenzio, marciando, come credo sia giusto fare in questo momento. Per la pace, per l’Ucraina, perché finisca questa guerra, perché finisca l’invasione della Russia. L’invio delle armi in Ucraina? Vaglieremo la proposta del governo. Ma noi siamo per la continuità».

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri al corteo

Per la pace ma anche contro Putin

«E’ importantissimo essere qui per la pace a fianco del popolo ucraino contro la guerra di Putin per far prevalere la pace e il diritto», ha detto il sindaco di Roma, Gualtieri. Posizione simile quella di Bonaccini, presidente emiliano del Pd: «Sono qui per la Pace e per l’Ucraina. C’è un Paese che ne sta bombardando un altro democratico e sovrano, quindi le responsabilità della Russia sono fuori dubbio». Per Landini, Cgil, «noi siamo contro chi ha voluto la guerra, cioè Putin. In sostegno del popolo ucraino. Non possiamo però rassegnarci alla guerra, perchè il rischio di un conflitto nucleare è concreto». Per Laura Boldrini, quella di oggi è «una piazza di cui si sentiva la mancanza. Sono molto grata alle associazioni che hanno organizzato questa mobilitazione per far pressione affinchè la pace venga messa al centro del programma della politica. Bisogna mettere pressione sul governo per mettere questo tema al centro. Bisogna chiedere un cessate il fuoco immediato e indire una conferenza internazionale con i grandi di pianeta per mettere Putin con le spalle al muro». Si è vista anche una delegazione di lavoratori ucraini aderenti alla Cgil: hanno cantato l’inno nazionale ucraino. E si sono sentiti anche cori di “Bella ciao”.

5 Novembre 2022 ( modificato il 6 Novembre 2022 | 12:58 )
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