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9:18 pm, 24 Febbraio 22 calendario
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Bologna in piazza contro la guerra in Ucraina

Di: Redazione Metronews
Bologna in piazza
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Anche Bologna scende in piazza contro la guerra in Ucraina e contro l’invasione russa. Nel pomeriggio ci sono state tre diverse manifestazioni in centro.

Bologna in piazza contro la guerra in Ucraina

In piazza del Nettuno ci sono stati due presidi. Il primo lo hanno organizzato i ragazzi dei collettivi Crash, Tpo, Labas e Vag. “Nè con Putin nè con la Nato. No alla guerra sulla nostra pelle”, era scritto sugli striscioni. L’altro lo hanno promosso Potere al Polo, Osa, Cambiare Rotta e Rete dei comunisti. I due presidi sono poi confluiti in un corteo che ha sfilato in via Indipendenza, via Mascarella e via Irnerio, dove c’è stato un lancio di lacrimogeni contro una sede di Unicredit.

L’altra manifestazione in piazza Santo Stefano è stata indetta dai Radicali italiani, l’associazione dei cittadini bielorussi in Emilia Romagna e da Più Europa.

Domani la fiaccolata per la pace

«Scendiamo tutti in piazza: società civile, comunità, movimenti, organizzazioni, per dire no a leader mondiali e locali che trascinano il mondo in un’avventura senza ritorno. Non rendiamo inutile tutto il dolore dei nostri ultimi due anni di vita”. Con questo monito, domani alle 18 in piazza Maggiore, il “Portico della Pace” promuove una fiaccolata per dire “No war in Ucraina”.

Le associazioni

All’iniziativa parteciperanno oltre 40 tra associazioni e realtà aggregative cittadine. Saranno presenti anche il sindaco Matteo Lepore e il cardinale Matteo Zuppi. A palazzo D’Accursio esposta anche la bandiera della Pace. Una mobilitazione pacifista ma anche un appello affinché venga formulata dall’Italia una dichiarazione di indisponibilità a partecipare a conflitti armati, la richiesta che la gestione della crisi e del conflitto sia ricondotta all’interno dell’Onu e la rinuncia a far entrare l’Ucraina nella Nato.

Non violenza

«Sarà una manifestazione improntata ai principi della soluzione non violenta dei conflitti, alla condanna di ogni azione militare di qualunque parte, alla richiesta a tutti i paesi Nato di non compiere atti che costituiscono un’escalation verso una guerra incontrollabile», spiega Alberto Zucchero del Portico della Pace.

24 Febbraio 2022
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