Bologna
2:12 pm, 13 Aprile 24 calendario

Suviana, si lavora per togliere l’acqua in attesa dell’analisi della scatola nera

Di: Redazione Metronews
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Togliere l’acqua e analizzare la  scatola nera: questi i prossimi passi alla centrale idroelettrica di Suviana, nel bolognese, dove stamattina i tecnici hanno avviato un sopralluogo esterno per individuare altri possibili problemi o pericoli dopo i fatti del 9 aprile quando un’esplosione e il conseguente allagamento dei piani -8 e -9 hanno provocato la morte di sette persone. Tutti gli estranei alle operazioni sono stati allontanati.

Proseguono le operazioni per togliere l’acqua dalla centrale

Nel frattempo proseguono anche oggi le operazioni di svuotamento dei locali: Enel Green Power ha fatto arrivare alcune pompe di grande portata da altre centrali toscane, in modo da accelerare le operazioni e permettere così l’ispezione totale dell’impianto e la conseguente analisi delle cause della tragedia. Secondo quanto appreso, un primo gruppo di macchinari utili per la produzione di corrente era stato collaudato positivamente e messo in funzione, mentre il secondo gruppo era sotto analisi dagli addetti, tra cui le sette vittime.

Sarà fondamentale l’analisi dei luoghi e la ricostruzione di ogni singolo dettaglio per capire cosa è successo nella centrale idroelettrica Enel Green Power di Bargi, nel bacino di Suviana, sull’Appenino Tosco Emiliano, nel pomeriggio di martedì scorso poco prima delle 15 , quando un’esplosione – a cui sono seguiti un crollo, un incendio e un allagamento dei piani -8 e – 9 (in quest’ultimo, a 40 metri di profondità, sono stati ritrovati dai sommozzatori, dopo 3 giorni di ricerche ininterrotte, i corpi degli ultimi 4 dispersi; sette in totale le vittime e ancora tre feriti in gravi condizioni) – ha aperto uno scenario del tutto inedito su questo tipo di incidenti.

Ma anche partire dalle aziende per capire il ruolo di ogni lavoratore coinvolto, per stabilire compiti e responsabilità, anche aiutati dai racconti dei superstiti, quelli che sono riusciti a mettersi in salvo.

La ricostruzione dell’esplosione nella centrale

Dalle prime ricostruzioni, l’esplosione sarebbe partita dall’alternatore al piano -8, travolgendo poi la turbina, posizionata la piano -9. Difficile, però, stabilire con certezza cosa sia avvenuto.

L’inchiesta della procura di Bologna, che sta indagando per disastro colposo e omicidio colposo con un’attenzione particolare anche al tema dei subappalti, dopo il recupero dei corpi è entrata ora nella fase 2: la centrale, grazie a potenti pompe idrovore, nelle prossime ore verrà completamente svuotata dall’acqua, arrivata fino al piano -7.

Da questo livello in poi, infatti, la centrale a pozzo è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Bologna, mentre i primi 6 piani dell’impianto sera sono tornati nella disponibilità di Enel.

Determinante l’analisi della “scatola nera”

Determinante sarà l’analisi del sistema Scada (Supervisory control and data acquisition), una sorta di “scatola nera” della centrale elettrica che Enel ha consegnato già giovedì alla Procura di Bologna e che i periti – che verranno nominati nelle prossime ore – prenderanno in esame quanto prima. Nell’impianto di Bargi, il sistema si trovava ai piani superiori e non è stato danneggiato dall’esplosione.

13 Aprile 2024
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