Bologna
3:20 pm, 29 Giugno 23 calendario

Arrestato Bellini condannato per la strage di Bologna, pianificava vendette

Di: Redazione Metronews
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A oltre un anno dalla condanna all’ergastolo, in primo grado, da parte della Corte d’Assise di Bologna come uno degli esecutori materiali della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980, che provocò 85 morti e 200 feriti, è stato arrestato Paolo Bellini, ex Avanguardia nazionale. A far scattare l’arresto, su ordinanza della Corte d’Assise d’appello di Bologna, nel carcere di Spoleto, sarebbero state alcune intercettazioni, relative a minacce di morte nei confronti della ex moglie, la cui testimonianza è risultata fondamentale per la sua condanna in primo grado come esecutore della strage di Bologna, ma anche nei confronti del figlio del giudice Francesco Maria Caruso, presidente della Corte d’Assise di Bologna che in primo grado ha condannato all’ergastolo l’ex di Avanguardia Nazionale per concorso nella strage di Bologna. Bellini si trovava ai domiciliari.

Bellini voleva vendicarsi dell’ex moglie

Stando alla sentenza di I grado emessa dai giudici della Corte d’Assise di Bologna, sarebbe Bellini il quinto esecutore della strage, insieme agli ex Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, condannati in via definitiva (i primi due all’ergastolo, il terzo a 30 anni), e dopo la condanna all’ergastolo in primo grado per il ‘quarto Nar’, Gilberto Cavallini. Tutti e cinque – Bellini compreso – si sono sempre dichiarati innocenti.  «La vicenda personale e processuale di Paolo Bellini è assai intricata (…) si tratta di un personaggio poliedrico, la cui figura e riemersa per oltre trent’anni nell’ambito delle vicende più opache della storia italiana, presentandosi ogni volta in vesti diverse e sempre con nuovi punti di riferimento, rivelando cosi doti di eclettismo e di camaleontismo degne del protagonista di un romanzo», hanno scritto i giudici della Corte di Assise di Bologna nelle motivazioni della sentenza, dove hanno sottolineato che «uno dei principali elementi di prova  è rappresentato dal filmato amatoriale girato dal turista Harald Polzer alla stazione ferroviaria di Bologna in concomitanza con l’attentato del 2 agosto 1980». Secondo i giudici della Corte di Assise di Bologna «é altamente probabile che l’uomo raffigurato al binario I della stazione di Bologna il 2 agosto 1980 fosse Paolo Bellini. Si tratta, allora, di un rilevante indizio a carico dell’imputato, che deve essere necessariamente combinato con gli altri elementi indiziari di segno analogo, primi fra tutti quello costituito dalla caduta dell’alibi e la prova della sua falsità a seguito della deposizione della ex coniuge». Proprio contro di lei sarebbero state intercettate minacce che hanno portato all’arresto.

Tilgher: credevo fosse già in galera

«Io pensavo fosse già in galera. Con i crimini di cui lo hanno accusato non riesco a capire perché non sia in carcere». Così all’AdnKronos Adriano Tilgher, fondatore di Avanguardia Nazionale.«Si ostinano a ritenerlo di ‘Avanguardia nazionalè solo perché gli fa comodo – osserva Tilgher -, perché lo dice lui e nessuno lo conferma da nessuna parte, anche al processo nessuno dice che lui era di Avanguardia nazionale, anzi, tutte le persone che cita come gente di Avanguardia dicono di non essere di Avanguardia, però lui in sentenza diventa di Avanguardia. Abbiamo cercato di entrare anche nella sentenza in qualche modo, ho chiesto di essere interrogato, ho mandato una memoria ma è stato tutto inutile. Addirittura la memoria mi è stata restituita indietro dal presidente del tribunale, rifiutata».

«All’inizio del processo ai giudici era stato chiesto l’arresto di Bellini, che non era stato accolto. È stato accolto adesso con degli elementi in più. Lui si sta agitando anche perché dice di essere innocente, ma conclusioni e motivazioni della sentenza rendono impossibile affermare la sua innocenza, e credo che questo gli crei dei problemi molto seri»  commenta Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna. «Non mi sorprende che l’abbiano arrestato, lo volevano arrestare prima, addirittura si è disunito in maniera tale da fare queste incredibili affermazioni e di conseguenza è stato arrestato. Credo sia un fatto molto importante, anche perché probabilmente alla fine dell’anno o l’inizio del prossimo ci sarà il processo d’appello».

[Nella foto Lapresse Bellini con la foto che lo inchioda]

 

29 Giugno 2023
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