Bologna
7:05 pm, 10 Gennaio 24 calendario
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Tentato omicidio, resta in carcere il serial killer Passalacqua

Di: Redazione Metronews
Passalacqua
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Tentato omicidio di un agricoltore a Tolè, Frazione di Vergato, sull’Appennino bolognese. Resta in carcere il serial killer Francesco Passalacqua.

Tentato omicidio, resta in carcere il serial killer Passalacqua

Resta in carcere Francesco Passalacqua, il 56enne cosentino noto negli anni ’90 come “il serial killer della Riviera dei Cedri”. Il 4 gennaio scorso i Carabinieri lo hanno fermato per aver accoltellato un agricoltore 65enne a Tolè, frazione del Comune di Vergato, nell’Appennino bolognese.

Nel convalidare il fermo del 56enne per tentato omicidio, il gip Domenico Truppa ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere, così come ha richiesto la pm Michela Guidi. L’uomo si trovava in libertà vigilata dopo essere stato condannato all’ergastolo per tre omicidi commessi in Calabria, in provincia di Cosenza, e da circa un anno era ospite di una comunità nel bolognese, a Vedegheto.

Le condanne precedenti e l’ultima aggressione

Passalacqua, originario di Scalea (Cosenza), era stato già condannato all’ergastolo per gli omicidi di due pastori e un agricoltore, commessi nel 1997 in Calabria, nel Cosentino.
La mattina del 4 gennaio scorso uno sconosciuto ha accoltellato senza un motivo all’addome e al braccio sinistro l’agricoltore 65enne nel suo cortile di casa. I due non si conoscevano, né avevano mai avuto contrasti. Il 65enne è riuscito miracolosamente a salvarsi, difendendosi, facendo allontanare l’aggressore e chiedendo aiuto alla moglie. Lo hanno poi soccorso i sanitari del 118, che lo hanno  trasportato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna. Qui, dopo averlo curato, i medici lo hanno giudicato guaribile in 30 giorni.

Le indagini

I carabinieri, ispezionando l’area in cui si erano verificati i fatti, una zona dell’Appennino bolognese frequentata dagli escursionisti che raggiungono la vicina Cappella alpina della Madonna della Neve, hanno notato delle macchie di sangue. inoltre hanno raccolto una catenina e un crocifisso di metallo con un pelo attorcigliato, che il 65enne aveva strappato al suo aggressore.

Grazie ad alcune testimonianze, i carabinieri hanno appreso che più di una persona aveva avvistato un ciclista solitario, che si stava aggirando con fare sospetto. Non era la prima volta che gli abitanti della frazione lo avevano visto in zona. I militari hanno così scoperto che si trattava di un 56 enne calabrese, residente nella canonica di una chiesa situata nelle vicinanze e hanno scoperto la sua identità.

Il 65enne ha riconosciuto l’aggressore in una foto. A quel punto, i carabinieri hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto, considerato il pericolo di fuga di Passalacqua, indiziato anche di diversi incendi avvenuti negli ultimi mesi. L’uomo ha confessato e a quel punto per lui si sono aperte le porte del carcere della Dozza a Bologna.

 

 

 

10 Gennaio 2024
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