Calcio
3:47 pm, 1 Febbraio 22 calendario
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Se ne è andato Zamparini, una vita tra genio e cadute

Di: Redazione Metronews
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CALCIO – E’ morto a 80 anni l’ex patron del Palermo Maurizio Zamparini, una vita tra calcio e imprenditoria, tra genio e cadute (nella foto Lapresse con Dybala, una delle sue scoperte). L’imprenditore friulano si trovava da qualche giorno nella clinica di Cotignola, in provincia di Ravenna, a causa di un aggravamento delle sue condizioni di salute che a fine dicembre avevano determinato il suo ricovero in terapia intensiva a Udine per una peritonite. Poco dopo le dimissioni, un altro ricovero nel Ravennate per delle sopravvenute complicanze. Nella notte il decesso.

Zamparini nel calcio tra Venezia e Palermo

Il suo nome è legato a squadre come il Venezia, ma soprattutto al Palermo di cui è stato al vertice per sedici anni, dal 2002 al 2018, portandolo nei piani alti della Serie A, con le storiche qualificazioni alla Coppa Uefa e all’Europa League, fino a sfiorare la conquista della Coppa Italia persa contro l’Inter il 29 maggio 2011. Vette, ma anche abissi, con i guai giudiziari, il fallimento, la cessione e la ripartenza dalla serie D. Amato e contestato, Zamparini recentemente aveva subito un gravissimo lutto, con la morte del figlio 22enne Armando, trovato cadavere a Londra.

L’ascesa nell’imprenditoria con Mercatone Zeta

Maurizio Zamparini aveva fondato le sue fortune sui centri commerciali marchiati Mercatone Zeta, dalle sue iniziali, venduti alla francese Conforama. Prima di approdare al Palermo Zamparini era entrato nel mondo del pallone con il Pordenone, poi ceduto per acquistare il Venezia. Sua l’intuizione di fondere il club lagunare con il Mestre nel 1987, e proprio in quell’occasione il Palermo venne rifondato e tornò in C2 al posto lasciato libero dal Mestre. Sotto la guida di Zamparini il Venezia arrivò in 10 anni alla Serie A.

Zamparini rilevò il Palermo da Franco Sensi

Nel 2002 rileva il Palermo da Franco Sensi, e porta con sé l’allenatore dei lagunari Glerean e qualche giocatore. Porta anche il Palermo in Serie A dopo 31 anni, guadagnandosi la cittadinanza onoraria. Soprannominato il mangia-allenatori per la frequenza con cui cambiava le panchine, Zamparini lascia definitivamente il Palermo nel 2018: quasi 15 anni di presidenza, dal 21 luglio 2002 al 27 febbraio 2017, e 16 anni di proprietà, dal 21 luglio 2002 al 1 dicembre 2018. Il club, retrocesso in B nella stagione 2016-2017, viene venduto alla società londinese Mepal per la cifra simbolica di 10 euro e l’impegno a ripianare gli oltre 22 milioni di debito.

Tra le reazioni, parlano Javier Pastore e Silvio Baldini

Moltissime le reazioni, dal mondo del calcio a quello della politica e del giornalismo. Tra le reazioni più sentite, o particolari, si segnala quella del giocatore argentino Javier Pastore: «E’ un giorno molto triste per me. Una delle prime persone che si è fidato di me se n’è andata. Grazie di tutto Zamparini, nei due anni che ho vissuto a Palermo sei stato molto più del mio presidente, mi hai trattato come un figlio e mi hai sempre aiutato. Non ti dimenticherò mai». O quella dell’allenatore del Palermo, Silvio Baldini: «Zamparini fa parte della storia del Palermo. Cercheremo di vincere il derby e dedicare la vittoria alla sua memoria. Giocheremo col lutto al braccio». E ha così continuato, alla vigilia della partita con il Messina: «Da presidente mi ha ferito molto»: infatti Baldini fu esonerato in modo burrascoso nel gennaio 2010 quando la squadra era terza in classifica in serie B, con 42 punti (a quattro dalla capolista Atalanta), e sostituito da Francesco Guidolin. «Mi ha fatto star male molto, ma da cristiano, l’ho perdonato. Il tempo ha fatto rimarginare le ferite. Non ho cose belle da raccontare. L’unica cosa bella è che da presidente per la prima volta mi ha fatto conoscere il Palermo».

Il ricordo commosso di Paulo Dybala

La Joya, Paulo Dybala, fu lanciato proprio da Zamparini al Palermo. Lo ha ricordato così: «Sei stato il primo a credere in me, sono arrivato in Italia che ero un bambino e con la tua famiglia mi hai accolto come se fosse casa mia. Presidente, mi hai aperto le porta di una città bellissima dove ho conosciuto tanta gente bella e dove ho avuto tanti e grandi amici. Mi hai dato la possibilità di continuare la mia carriera dove ho voluto, sempre con il massimo rispetto e sempre pensando al mio bene. Per questo e per tante altre cose ti sarò sempre grato, non ti dimenticherò mai Presidente. Grazie mille, di tutto. Il tuo Picciriddu».

 

1 Febbraio 2022
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