Lega commissariata: l’avvertimento della Figc

CALCIO – «Aggiornare gli statuti entro il 15 febbraio», altrimenti dovranno essere presi provvedimenti. Cioè, si legge tra le righe, un commissariamento. La Figc risponde così alla Lega di Serie A a proposito di una richiesta di proroga per adeguare lo statuto alle nuove regole su quorum e maggioranze. La Figc esprime «imbarazzo e sconcerto» in merito alla caso della nota inviata al sottosegretario Valentina Vezzali e al Presidente del Coni, da parte dei 20 club della Lega A e recepita «casualmente» dalla Figc, dove si sostiene che la pretesa della Figc di adeguare gli statuti «non sia conforme al diritto».

La Figc imbarazzata e sconcertata

Di qui l’imbarazzo, fa presente la Figc «soprattutto nel non essere stati destinatari di una tale nota anche da fornire alle massime autorità governative l’immagine di una evidente lacerazione del nostro sistema». Lacerazione, aggiunge la Figc, che «certo non giova alle iniziative che questa Federazione ha intrapreso nell’interesse del sistema calcio in generale e della Lega di serie A in particolare».

Sì alla proroga fino al 15 febbraio

E ancora: «Con riferimento alla richiesta da Te avanzata – aggiunge la Figc rivolgendosi all’Ad della Lega di Serie A Luigi De Siervo – di “rinviare la votazione delle modifiche ad altra Assemblea, da tenersi entro 20 giorni dal 27 scorso (ovvero entro il 15 febbraio)” questa Federazione, nello spirito di leale collaborazione al quale ha da sempre informato i rapporti con tutte le componenti federali, ritiene che nulla osti alla concessione di tale proroga del termine di adeguamento ai Principi Informatori». «Laddove però – si legge nella risposta della Figc – nel termine del 15 febbraio 2022, la Lega di Serie A non provvedesse ad adeguare il proprio statuto ai richiamati Prinicpi Informatori,- adeguamento che la Lega di Serie B e la Lega Pro hanno già effettuato come da Consiglio Federale del 26 gennaio 2022 – questa Federazione sarà costretta a porre in essere i conseguenti provvedimenti». (nella foto Lapresse, da sinistra, De Siervo e Gravina)