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Studenti No green pass occupano l’università
Decine di manifestanti “No green pass” hanno occupato mercoledì notte l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino. Molti sono studenti, ma nel gruppo ci sono anche lavoratori dell’Ateneo e attivisti di Cub, Sì Cobas e Valsusa No green pass. «Vogliamo entrare all’università perché ne abbiamo diritto non perché si è fatto tre vaccini», dicono gli occupanti. E aggiungono: «L’Università non deve discriminare». A dare manforte al primo nucleo di occupanti, nel pomeriggio, altri No green pass che hanno portato coperte e generi di prima necessità. Rifornimenti fatti entrare in Rettorato da un balcone, sul quale sono stati issati dalla strada con l’utilizzo di corde. A metà pomeriggio è anche spuntata una bandiera di Israele, con le date 1938-2022. A portarla sulle spalle è un torinese di mezza età: «Come ieri anche oggi diranno “stavamo solo eseguendo degli ordini”», dice. Un chiaro riferimento a Adolf Eichmann, il criminale di guerra tedesco considerato uno dei maggiori responsabili operativi dello sterminio degli ebrei nella Germania nazista.
I No green pass scrivono al Rettore Geuna
Gli occupanti hanno consegnato una lettera al rettore Stefano Geuna, nella quale chiedono di eliminare l’obbligo del certificato. In uno striscione si legge: «Studenti e lavoratori fanno occupazione contro tutte le discriminazioni». Chiara la replica del Rettore: «L’Università è il luogo in cui si possono manifestare le opinioni liberamente, ma come Ateneo abbiamo un impegno forte per promuovere la campagna vaccinale, non a caso avevamo un centro vaccinale nel Rettorato, ora attivo in via Marenco». E ha aggiunto «Dispiace che ci sia ancora una certa resistenza nei confronti di una pratica che, oramai è ampiamente dimostrato, è l’arma più forte che abbiamo contro questa terribile pandemia».
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