Classica Roma
12:23 pm, 17 Gennaio 22 calendario

Il Quartetto Prometeo apre l’anno della Filarmonica romana

Di: Redazione Metronews
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CLASSICA Con un progetto speciale dedicato all’integrale dei Quartetti per archi di Dmitrij Šostakovič affidato al Quartetto Prometeo si apre il 2022 all’Accademia Filarmonica Romana che segna anche l’inizio della direzione artistica di Enrico Dindo. Il primo concerto, giovedì 20 gennaio, alle 21, al Teatro Argentina con l’esecuzione dei suoi primi tre Quartetti per archi.

Il progetto prevede sei concerti al Teatro Argentina lungo l’arco di tre stagioni dell’Accademia Filarmonica Romana affidato all’eccellenza del Quartetto PrometeoGiulio Rovighi primo violino, Aldo Campagnari secondo violino, Danusha Waskiewicz viola e Francesco Dillon violoncello – per approfondire la scrittura quartettistica di Dmitrij Šostakovič (1906-1975), fra i compositori russi che hanno segnato il corso del Novecento musicale.

Il Quartetto Prometeo e Šostakovič

Due volte premio speciale Bärenreiter al Concorso ARD di Monaco, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2012, il Quartetto Prometeo è una delle formazioni più importanti della scena musicale internazionale e affronta per la prima volta, per la Filarmonica Romana, l’intera produzione quartettistica del celebre compositore russo. Scritti fra il 1938 e il 1974, i quindici Quartetti per archi di Šostakovič attraversano una parte importante della storia del Novecento che va dalla Seconda Guerra Mondiale ai primi segni di distensione della guerra fredda. La storia e l’esperienza personale di Šostakovič rivivono e si intrecciano in queste composizioni, cui il musicista affida i suoi sentimenti più intimi, preziosa testimonianza di una particolare epoca storica.

Il concerto di lunedì 20 gennaio

Il primo concerto del ciclo, il 20 gennaio, segue l’ordine cronologico dell’opus: ad aprire la serata il Quartetto n. 1 op. 49 in do maggiore scritto nella primavera del 1938. È lo stesso compositore a introdurre l’opera: «Iniziai senza particolare idea, pensavo che non sarebbe venuto fuori niente. Perché il quartetto è uno dei generi musicali più difficili. La prima pagina la scrissi come una specie di esercizio nella forma quartettistica, senza intenzione di completarlo o pubblicarlo… Ma poi il lavoro mi appassionò e iniziai a scriverlo molto velocemente. Non bisogna cercare una particolare profondità in questo mio primo opus quartettistico. Di carattere è gioioso, allegro, lirico. Io lo chiamerei ‘primaverile’».

Segue il Quartetto n. 2op. 68 in la maggiore (1944) un omaggio al compositore e caro amico Vissarion Šebalin. Chiude la serata il Quartetto n. 3 op. 73 in fa maggiore dedicato ai componenti del Beethoven Quartet che lo eseguirono in prima assoluta a Mosca nel dicembre del ’46, una pagina di forte tragicità che si avvicina alle sue migliori sinfonie, come l’Ottava, che aveva composto da poco, testimone di una drammatica epoca storica.

Il prossimo concerto del 5 maggio

Il secondo concerto di stagione sarà giovedì 5 maggio, sempre al Teatro Argentina, con l’esecuzione del Quarto e Quinto Quartetto (op. 83 e 92).

www.filarmonicaromana.it

17 Gennaio 2022
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