La passione per la recitazione spinge Renato Scarpa a calcare i palcoscenici teatrali mentre ancora studia architettura a Milano. Il passaggio successivo è il Centro sperimentale di Cinematografia. Il debutto al cinema è nel 1968 diretto da Marco Bellocchio in Nel nome del Padre. Dopo partecipa alla realizzazione di molte pellicole di successo del cinema italiano. Tra i registi che lo scelgono possiamo ricordare Liliana Cavani, Dario Argento, Daniele Vicari e Matteo Garrone.
Robertino e Sergio
Nel 1979 recita in Un sacco bello di Carlo Verdone che ne scopre ed enfatizza la vena comica. Nel film è l’amico ipocondriaco Sergio con cui Enzo (Verdone) progetta un viaggio in Polonia che non avverrà mai. Nel 1981 forse il ruolo più popolare: il complessato Robertino che nonostante la non più tenera età, non riesce ad emanciparsi dalla madre opprimente. Il film è Ricomincio da tre, esordio cinematografico di Massimo Troisi. Scarpa, qualche anno dopo invitato ad un premio dedicato al grande talento napoletano, ricordava: “Io non feci altro che pigiare sulla mia autobiografia di figlio unico di madre vedova e orfano di guerra e nacque il personaggio di Robertino, che mi fece sentire per la prima volta celebre”.
Così parlò Bellavista
Benché sia milanese piace al cinema napoletano. Nel 1984 è il dottor Cazzaniga in Così parlò Bellavista con Luciano de Crescenzo, ruolo che interpreta anche l’anno dopo nel sequel Il mistero di Bellavista. Torna a lavorare con Troisi nel 1994 ne Il Postino, l’ultimo film di Massimo, diretti da Michael Radford. Nanni Moretti lo vuole per due sue pellicole. Nel 2001 ne La stanza del figlio e dieci anni dopo in Habemus Papam, interpretazione che gli vale la nomination al David di Donatello come miglior attore non protagonista.
Negli anni Scarpa ha prestato la sua espressività a più di 60 pellicole, non ha mai smesso di recitare in teatro ed è apparso anche in quasi 20 serie tv, da Montalbano a Rocco Schiavone, da Il Conte di Montecristo a Trilussa.