Ponte di ferro, si indaga anche per rogo doloso

La procura di Roma indaga anche per rogo doloso nell’inchiesta sull’incendio che ha devastato il Ponte di Ferro all’Ostiense. Le indagini sono affidate ai carabinieri della Compagnia di Trastevere e sono coordinate dal sostituto procuratore Giovanni Conzo.

Ponte di ferro, si indaga anche per rogo doloso

Dopo oltre un mese dai fatti gli investigatori non escludono nessuna ipotesi. La pista privilegiata resta quella dell’incendio colposo. Le prime informative parlavano di un rogo partito accidentalmente da un fornello a gas usato per scaldarsi da qualcuno che abitava sulla banchina sotto al ponte. Ma le tensioni tra i tanti disperati che vivevano sotto la struttura e i residenti non erano mancate in passato.

C’erano stati anche diversi esporti da parte di privati cittadini e comitati di quartiere, che erano rimasti lettera morta a causa del rimpallo di competenze tra i vari organi amministrativi della Capitale. Chi indaga teorizza che qualcuno possa aver deciso di provvedere da solo incendiando le sterpaglie, sottovalutando quelle che potevano essere le conseguenze del suo gesto.

Si cercano testimoni

Anche per questo la procura e gli investigatori rivolgono un appello a chiunque abbia visto qualcosa nella sera tre il 2 e il 3 ottobre, quando divampò l’incendio. Intanto non sono ancora definiti i tempi per rimettere in sicurezza il Ponte di Ferro e ristabilire la viabilità su via del Porto Fluviale. Le perizie parlano di tempi non inferiori ai sei mesi. Il sindaco Roberto Gualtieri sta lavorando per nominare un eventuale commissario che riduca l’attesa. Nel frattempo, con la strada e il ponte chiusi, sono tanti i romani che si fermano davanti alle transenne in una sorta di macabro tour.