Baglioni: “Invidio la forza del cinema e adoro Blade Runner”
ROMA – Claudio Baglioni, un cantautore sul red carpet, ha presentato In questa storia che è la mia l’opera-concerto totale registrata presso il Teatro dell’Opera di Roma, tratta dall’omonimo e ultimo album di inediti.
I fan di Claudio Baglioni
“Fatemi lavora’, non è casa mia”. Così, con questo divertente siparietto Claudio Baglioni ha scherzato con i suoi fan che lo invitavano a cantare per loro, dietro le transenne allestite al red carpet della Festa del Cinema di Roma. Sempre in punta di piedi, mai una parola fuori posto, ma fermo nel ruolo.
‘Sei la ragione che porta alla follia’, il cartello campeggiante, sorretto da baglioniani, e soprattutto baglioniane di ogni età. Uno dei pochi, Baglioni, a portarsi dietro lo zoccolo duro ovunque vada, in ogni evento al quale presenzia. Dal pellegrinaggio sotto casa fino alle vacanze. Chissà come, i suoi fans lo scovano sempre.
Baglioni e il cinema
“A volte provo invidia della forza del cinema”, questa la frase che più colpisce dell’incontro con i giornalisti alla Festa del Cinema di Roma. Il cinema ha grande forza, così come la musica. Quando si uniscono, il connubio diventa imbattile. Questo è il percorso che ha portato alla costruzione di “In questa storia che è la mia”, un concerto che arriverà poi nelle sale, grazie a Medusa, per tre giorni: il 2, il 3 e il 4 novembre.
“Non ce la faccio più a non cantare, ho dovuto invadere il Teatro dell’Opera”. Scherza, ma non troppo, il cantautore. Baglioni ha ricordato il primo film visto: “Se ricordo bene a Centocelle, nel 57, in uno di quei cinemini parrocchiali che noi romani chiamiamo ‘pidocchietti’, vidi Zorro contro Maciste. Strano che questi due personaggi così lontani nel tempo si incontrassero e sfidassero, ma allora succedeva così e nessuno ci faceva caso. Ma ricordo con affetto anche Il Mago di Oz, Colazione da Tiffany e Rocco e i suoi fratelli, anche se papà fece di tutto per non farmelo vedere. A suo dire c’erano scene scabrose. A proposito di mio padre, ricordo che costruiva uno schermo di legno e attraverso una manovella girava delle immagini prese dalle riviste. Ecco il mio primo cinema è stato questo”
“Il mio film della vita? Sicuramente Blade Runner di Ridley Scott anche per l’amicizia professionale che ho avuto con il suo musicista greco Vangelis, fondatore degli Aphrodite’s Child. Film straordinario, l’ultimo fatto con effetti speciali non digitali”.
Baglioni e Battisti
“Mi era stato proposto un film in cui avrei dovuto recitare con Lucio Battisti, eravamo a metà degli anni ’80. Mi portarono un soggetto, un film serio in cui non c’era musica, era una sorta di pre Romanzo criminale ma invece di una banda c’erano due ragazzi di borgata di Roma che vivevano ai margini della città con un finale molto duro: Battisti sarebbe morto e io lo avrei portato via morente dopo una rissa al coltello. Per rispetto e timidezza non sapevo cosa dire, mi odiavo per l’ipocrisia ma mi sembrava un film impossibile, poi di questa cosa non se ne fece niente”.
Il cantante ha poi mostrato lo spot, ideato e diretto da Giuseppe Tornatore con la sua musica per Medicinema, la campagna a sostegno della costruzione della prima sala cinematografica integrata in una struttura ospedaliera in Italia. A questo proposito ha detto: “Gli artisti è bene che si facciano scusare per il loro successo, molti dicono che si fanno queste cose per farsi belli. Credetemi, non è così. Bisogna essere in guerra contro le disgrazie”
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