Manovra
4:20 pm, 18 Ottobre 21 calendario
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La manovra di Draghi: oltre 23 miliardi tra crescita e protezione sociale

Di: Redazione Metronews
Mario Draghi
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Protezione sociale e della crescita del Pil. Sono i due pilastri  della prima legge di Bilancio del governo Draghi. Il Documento programmatico di bilancio, con la griglia delle misure che finiranno nella Finanziaria, sarà spedito oggi alla Commissione di Bruxelles. Entro mercoledì dovrebbe essere varata la manovra vera e propria ma tutto fa pensare che ci sarà uno slittamento.  Un disegno di legge molto atteso anche alla luce del quadro epidemiologico, per fortuna, decisamente mutato. Si può guardare al futuro con moderato ottimismo, ma non mancano le preoccupazioni per la tenuta socio-economica.

Oltre 23 miliardi di euro di interventi

Secondo le ultime indiscrezioni, la Legge di Bilancio 2022 potrebbe superare i 23 miliardi di euro: ai 22,5 miliardi dovuti al differenziale tra il deficit tendenziale e quello programmatico rispetto al pil, che nell’era dello stop ai vincoli di bilancio, rappresenta una ragguardevole dote finanziaria tutta da spendere, vanno aggiungente le entrate fiscali migliori delle attese. Altre risorse potrebbero emergere grazie al calo del fabbisogno e tra le pieghe del bilancio.

In bilico il futuro di Quota 100

La nuova manovra  dovrò occuparsi del nodo Quota 100. L’esoso sistema di anticipo pensionistico da oltre 5 miliardi l’anno voluto dalla Lega negli anni del governo giallo-verde scade a fine anno. Servirebbero 3 miliardi per mettere in atto uno schema di graduale innalzamento dell’età di ritiro prevedendo delle deroghe per i lavoratori usuranti.  Si parla di un rafforzamento dell’Ape Sociale, di un ampliamento delle categorie di lavori usuranti, e anche della pensione di garanzia per i giovani. Per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, tra cui anche quello della scuola e dell’università, lo stanziamento sarebbe di circa 2 miliardi.

Taglio sulle tasse per il lavoro

Tra le priorità del governo ci sarebbe un nuovo taglio delle tasse sul lavoro in favore dei redditi medi, tra le più alte nella zona euro. Almeno 6 miliardi gli stanziamenti allo studio. In manovra troveranno spazio le risorse per il finanziamento dei nuovi ammortizzatori sociali e a misure per il welfare. Per gli incentivi alle imprese le ipotesi di lavoro predispongono circa 3 miliardi.

Stop al cashback

Allo studio lo stop al cashback avviato il 30 giugno scorso.  Lo sconto introdotto dal governo Pd-M5S per incentivare i pagamenti elettronici che prevede una spesa di 3 miliardi annui non verrebbe infatti riattivato a causa dei costi eccessivi rispetto ai benefici in termini di lotta all’evasione.

18 Ottobre 2021
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