tragedia mottarone
4:43 pm, 14 Settembre 21 calendario

Indagata anche la nonna per il rapimento del piccolo Eitan

Di: Redazione Metronews
Indagata anche la nonna
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Indagata anche la nonna materna, Ester Peleg, nell’ambito dell’inchiesta sul sequestro di Eitan, il nipote di sei anni unico superstite della tragedia del Mottarone, che già vede indagato il nonno materno. Intanto è stata presentata al tribunale di Tel Aviv un’istanza per il rientro in Italia del bambino, portato segretamente in Israele sabato scorso, nel mezzo di una disputa legale con i familiari paterni. A presentare l’istanza sono stati i legali israeliani della zia Aya, tutrice di Eitan. Secondo Or Nirko, marito di Aya, «serve una soluzione politica perchè quella giudiziaria prevede tempi troppo lunghi». «Eitan è stato tolto brutalmente alle persone a lui più vicine – ha detto parlando coi giornalisti fuori dall’abitazione dove il bambino viveva prima di essere sequestrato – quando stava con noi non andava nemmeno in bagno senza che la nonna non gli lasciasse un oggetto che testimoniasse il suo affetto, come gli occhiali». Infine, l’appello: «Per il benessere e la salute di Eitan, fate la cosa giusta per lui, fatelo tornare in Italia».

Indagata anche la nonna

La famiglia Peleg tiene Eitan come «un detenuto in una prigione di Hamas», ha denunciato Or Nirko, sottolineando che le «possibilità di fare pace tra le due famiglie sono finite». Intanto nella vicenda del rapimento di Eitan entra anche un fantomatico «uomo con i baffi», una presenza misteriosa di cui il piccolo avrebbe riferito agli zii. Ne ha parlato sempre Or Nirko: «Nel corso di una visita Eitan è stato tenuto due ore e mezza dentro la macchina da Ester Cohen (la moglie di Shmuel Peleg, nonna del bambino) e interrogato da una persona sconosciuta che non si è mai identificata e che ha detto che il suo lavoro è cambiare i baffi. Gli ha fatto un sacco di domande e Eitan era sconvolto quando è tornato a casa, aveva gli incubi». Il bambino sarebbe stato «in agitazione tutte le volte che incontrava il nonno» che poi l’ha rapito.

«Chiediamolo a lui»

«Questa non è un battaglia legale ma un crimine serio per la Convenzione dell’Aja, è un sequestro», ha affermato Nirko, sottolineando che «le autorità giudiziarie in Israele dovrebbero sapere che è stato rapito. La famiglia Peleg si rifiuta di dire dove si trovi, lo tengono in un buco». Quanto al trattamento medico del piccolo Eitan allo Sheba Medical Center, come sostenuto dalla zia materna, Nirko ha risposto che sono andati a controllare e «non c’è nessun Eitan lì». Ma l’altro fronte familiare ribatte: «Eitan sta bene». «Andrebbe chiesto a Eitan con chi vuole stare, attraverso il suo ascolto e la verifica delle sue reali condizioni attraverso una consulenza tecnica, quindi in contraddittorio», ha affermato afferma l’avvocato Sara Carsaniga, che fa parte del pool di legali che assiste il nonno materno del bimbo. Il legale ricorda che questa consulenza in precedenza era stata rigettata: «Il contraddittorio in Tribunale è stato sempre a favore di una parte sola».

La collaborazione di Israele

«Si spezza il cuore davanti agli ultimi e sorprendenti sviluppi legati al bambino Eitan Biran»: lo ha affermato l’ambasciatore d’Israele in Italia, Dror Eydar. La rappresentanza diplomatica ha fatto sapere di seguire la vicenda sin dal momento in cui si è verificato il disastro della funivia, lo scorso maggio, fino a oggi. Le autorità israeliane «si occuperanno del caso in collaborazione con l’Italia, a beneficio del minore e in conformità con la legge e le convenzioni internazionali pertinenti», ha aggiunto l’ambasciata d’Israele in Italia.

14 Settembre 2021
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