Milano
4:37 pm, 19 Luglio 21 calendario
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Seveso, altre dimissioni per il pericolo diossina

Di: Redazione Metronews
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Dopo il sindaco Luca Allievi, si dimettono anche quattro consiglieri leghisti del Comune di Seveso. Al centro del terremoto politico le pesantissime accuse di Allievi  sulla presunta cattiva gestione delle vasche contenenti la diossina del grave incidente ambientale che colpì la fabbrica dell’Icmesa nel 1976. Lasciano il loro incarico Federica Allievi, Massimo Carro, Maria Luigia Dal Ben e Loris Pinel, che confermano il «sostegno e la fiducia» al primo cittadino. I primi candidati non eletti della Lega, Elisa Piantanida e Paolo Mauri, hanno fatto sapere che non accetteranno la nomina a consiglieri ma saranno «al fianco del sindaco nella sua azione volta a togliere ogni ombra dalle modalità di gestione delle vasche discarica contenente materiale inquinato da diossina».

Comune contro  Regione, Lega contro Lega

Nei giorni scorsi Allievi aveva motivato le dimissioni con «le moltissime zone d’ombra che riguardano la gestione delle due vasche, una a Seveso e l’altra a Meda, costruite dopo il disastro». Allievi ha presentato anche un esposto al vaglio della Procura di Monza in cui afferma che, nel corso del suo mandato cominciato a settembre del 2018, ha maturato serie perplessità su «come possa la Regione possa avere affidato un sito così pericoloso al Comune». Dubbi diventati fonte di «estrema preoccupazione» dopo avere scoperto, tra le altre cose, «l’assenza totale del monitoraggio e del sistema di rilevazione del percolato, l’assenza di protocolli operativi per la gestione ordinaria delle vasche», l’assenza di un piano di controllo e di pianificazione degli interventi di manutenzione e di controllo delle vasche».

Subito dopo l’esposto la Regione Lombardia aveva fatto sapere che «nel corso della gestione da parte del Comune i dati rilevati sulle analisi del percolato non hanno evidenziato la presenza di concentrazioni rilevanti di contaminanti nè sono mai state evidenziate criticità particolari. Non vi sono dunque evidenze di rischio per la popolazione e per l’ambiente derivanti da tali impianti». La questione è complicata da dissidi interni tra la Lega locale e quella regionale.

Domande senza risposta

Nei giorni scorsi anche il consigliere di una lista civica di maggioranza Massimo Carro ha sollevato dubbi pesanti sullo stato di sicurezza della vasche. Carro, che aveva 6 anni al momento dell’incidente e il cui padre Gaetano è stato il fondatore Comitato 5D (Difesa Diritti Danneggiati Dalla Diossina) a fine aprile ha chiesto al Comune i documenti sui controlli delle due vasche rilevando una carenza di documentazione. In una missiva conclude così: «Siamo sicuri che qui a Seveso, dopo 45 anni dal disastro e a 37 anni  dalla realizzazione delle vasche contenenti TCDD (diossina ndr), siano state adottate tutte le misure necessarie alla corretta gestione? Dove sono i progetti delle vasche? Dov’è la documentazione del depuratore abbandonato? Sono stati rispettati i protocolli tecnici ed amministrativi?».  Insomma molte domande e dubbi.

 

19 Luglio 2021
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