il caso grillo
1:08 pm, 8 Luglio 21 calendario

Ciro Grillo, agli atti trascrizione di file audio

Di: Redazione Metronews
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La gup del tribunale di Tempio Pausania, Caterina Interlandi, che dovrà pronunciarsi sul rinvio a giudizio, per violenza sessuale di gruppo, di Ciro Grillo e di suoi tre amici, ha ammesso – su richiesta dell’avvocata Giulia Bongiorno – l’inserimento agli atti della trascrizione e della traduzione di un file audio.   La chat vocale in lingua inglese, rimasta nel telefono della vittima, era intercorsa tra la ragazza che ha denunciato di essere stata stuprata nel luglio 2019 in Costa Smeralda e una sua amica norvegese. “C’è una serie di ulteriori approfondimenti da fare su questi file audio”, ha spiegato Bongiorno, che rappresenta ‘Silvia’ (nome di fantasia attribuito alla vittima), all’uscita dall’udienza tenutasi nel pomeriggio nel palazzo di giustizia di Tempio Pausania, in Sardegna, “perché credo che il giudice vorrebbe che le difese indicassero tra i file quelli che sono di rilevanza per le singole parti”.  Per questa ragione l’udienza è stata rinviata al 5 novembre prossimo: “È un procedimento penale che si basa sulla denuncia delle due ragazze e su una serie di prove particolarmente rilevanti”, ha riferito l’avvocata. “Per questo il giudice ha fissato un termine alle difese entro il quale indicare quelle che ciascuno ritiene rilevanti”.
I difensori dei quattro imputati hanno tempo fino al 20 ottobre per presentare quanto richiesto dalla gup, “Dobbiamo necessariamente acquisire degli atti”, ha spiegato Alessandro Vaccaro, legale di Vittorio Lauria, uno dei quattro ragazzi indagati. “Dobbiamo valutarli entro il 20 ottobre e indicare gli elementi probatori per noi essenziali e alla luce di quello che verrà fuori avremo la scelta di eventuali altri riti alternativi. Vediamo gli atti e poi faremo le valutazioni”.
I fatti risalgono al luglio del 2019 e sarebbero avvenuti nell’abitazione di Grillo a Porto Cervo, in Sardegna. La ragazza allora aveva 19 anni ed era con un’amica: dopo una serata in discoteca, le due ragazze si unirono al gruppo di Ciro. Dai verbali della denuncia e degli interrogatori, la giovane, ribattezzata Silvia (nome di fantasia, ndr) sostiene di essere stata costretta a un rapporto con uno dei giovani e di essere poi stata violentata fino al mattino dagli altri tre. Tutti hanno ammesso il sesso di gruppo, ma gli indagati sostengono che la studentessa fosse consapevole e consenziente.
La notizia si diffonde nel settembre 2019: la giovane, 8 giorni dopo la notte della presunta violenza di gruppo – a cavallo tra il 16 e 17 luglio – denuncia tutto ai carabinieri di Milano che iniziano a indagare. Il 20 novembre 2020 vengono chiuse le indagini. Nel frattempo, emergono video e dettagli sulla notte incriminata.
La decisione del gup sull’udienza di rinvio a giudizio non arriva, ma ad aprile 2021 c’è una nuova svolta: Beppe Grillo, padre di Ciro e fondatore del M5S, interviene nella vicenda con un video sulla sua pagina Facebook. E’ un lungo sfogo che segue la diffusione a mezzo stampa di alcuni stralci dell’indagine: «Mio figlio è su tutti i giornali come stupratore seriale insieme ad altri 3 ragazzi… io voglio chiedere veramente perchè un gruppo di stupratori seriali non sono stati arrestati, la legge dice che vanno presi e messi in galera e interrogati», dichiara Grillo – Sono liberi da due anni, ce li avrei portati io in galera…». E prosegue: «Perchè non li avete arrestati? Perchè vi siete resi conto che non è vero niente, non c’è stato niente perchè chi viene stuprato fa una denuncia dopo otto giorni vi è sembrato strano. E’ strano. E poi c’è tutto un video, passaggio per passaggio, in cui si vede che c’è un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande e saltellano…».
Il video scatena un vespaio di reazioni e polemiche, con strascichi anche nei palazzi della politica, persino tra le fila del M5S. Ma soprattutto porta nuovamente la vicenda alla ribalta. Si susseguono le interviste ai protagonisti diretti o marginali della storia, la vicenda crea tensioni politiche, ma anche all’interno della cerchia dei legali che difendono i giovani, tanto che il 29 aprile l’avvocato di Vittorio Lauria, Paolo Costa, rimette il mandato. La decisione ufficialmente arriva per «divergenze sulla condotta extraprocessuale» del suo assistito: le parole del giovane, relative alla vicenda sarda, qualche ora prima erano state trasmesse dalla trasmissione di La7 ‘Non è l’arenà, cosa che non viene gradita dall’avvocato.

8 Luglio 2021
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