Il caso Grillo
2:18 pm, 16 Marzo 22 calendario

Caso Grillo, a porte chiuse il processo per stupro di gruppo

Di: Redazione Metronews
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Caso Grillo, iniziato a porte chiuse il processo per stupro di gruppo. Si svolgerà a porte chiuse il processo contro Ciro Grillo e i tre amici accusati di violenza sessuale di gruppo. Lo ha deciso il presidente del tribunale di Tempio Pausania Marco Contu dove oggi si svolge la prima udienza. La richiesta è stata presentata dall’avvocata Giulia Bongiorno che assiste la ragazza 22 enne italo-norvegese, presunta vittima, che all’arrivo in tribunale, parlando con i giornalisti, aveva sottolineato la necessità di evitare spettacolarizzazioni che riacutizzassero il trauma subito dalla sua assistita. Alla richiesta della legale si sono associati i difensori dei quattro imputati e il procuratore Gregorio Capasso. I quattro imputati e la presunta vittima non sono in aula. 

Grillo, a porte chiuse il processo

La difesa della presunta vittima dello stupro di gruppo  ha chiesto al Tribunale l’acquisizione di diverse prove, tra cui, come apprende l’Adnkronos, di tutte le intercettazioni emerse nel corso delle indagini.  Una settantina i testimoni chiamati alla sbarra, tra accusa e difesa, e tra questi anche la moglie di Beppe Grillo, Parvin Tadjik, che quella notte dormiva in un appartamento accanto. Anche se la donna, interrogata dagli inquirenti, ha sempre detto di non avere sentito nulla. E si annuncia una battaglia fra esperti psicologi e tecnici informatici. A loro il compito di decifrare le chat sui telefoni sia delle vittime che degli imputati. Decine di messaggi scambiati nei giorni successivi a quella notte. 

Bongiorno: «No a spettacolarizzazione»

«Dobbiamo evitare la spettacolarizzazione e quindi il riacutizzarsi del trauma della mia assistita». Lo ha detto l’avvocata Giulia Bongiorno. prima di entrare in aula, a Tempio Pausania, per la prima udienza del processo contro Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S, e i tre amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, tutti accusati di violenza sessuale di gruppo. La legale, che rappresenta la ragazza, spiega che il trauma subito dalla giovane «si acutizza ogni volta che si è verificata la rincorsa al colpo di scena e alla rivelazione di aspetti intimi della vicenda». Bongiorno si è detta dunque preoccupata per la possibilità che si allunghimo i tempi processuali: «Parliamo di fatti accaduti nel 2019 e siamo nel 2022: vediamo che calendario si può organizzare» perchè «il rischio è che si dilati la sofferenza della mia assistita». Parlando con i giornalisti davanti al palazzo di giustizia ha aggiunto: «Pensate che la psicologa mi ha chiesto di sentirla una sola volta per tutte le richieste e informazioni perchè ogni mia chiamata è un trauma». 

La ricostruzione

La violenza sessuale sarebbe avvenuta il 17 luglio del 2019 dopo una serata iniziata in discoteca e poi finita nella villa di Grillo in Costa Smeralda. La ragazza allora aveva 19 anni ed era con un’amica. La giovane – secondo quanto emerso dai verbali della denuncia e dagli interrogatori – aveva raccontato di essere stata costretta a un rapporto con uno degli amici dei Ciro Grillo per poi essere violentata fino al mattino dagli altri. Tutti gli imputati avevano ammesso il sesso di gruppo, ma sostenendo che la ragazza era consenziente. La notizia si era diffusa nel settembre 2019. La giovane, otto giorni dopo la notte della presunta violenza di gruppo, rientrata dalla Sardegna, aveva infatti denunciato tutto ai carabinieri di Milano. Erano scattate le indagini, chiuse il 20 novembre 2020. Nel frattempo, erano emersi video e dettagli sulla “notte incriminata”.

 

16 Marzo 2022
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