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12:30 pm, 3 Giugno 21 calendario

Amadio: «Nel frattempo vi presentiamo il teatro»

Di: Redazione Metronews
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MILANO Nessun attore in scena. Solo un teatro che, dopo 493 giorni di chiusura, riprende pian piano a vivere. Anzi, a respirare. Per farlo ha bisogno di accorciare le distanze con il pubblico. di ricominciare ad annusarsi per potersi ritrovare. Perché è impossibile pensare che quei 493 giorni di stop forzato possano essere dimenticati, cancellati con un leggero colpo di spugna, annullati come se non fossero mai esistiti.
Il Teatro in questione è il Filodrammatici dove da stasera a al 13 giugno ci sarà Nel frattempo, realizzato da un team creativo composto da  Tommaso Amadio, Bruno Fornasari, Erika Carretta, Fabrizio Visconti, Umberto Terruso, Martina Brunelli, Silvia Laureti e Gianluigi Guarino. Team creativo, non attori in scena. 
Amadio, ci spieghi.
«L’idea è nata a Bruno e a me contemporaneamente, appena abbiamo saputo che avremmo potuto riaprire. Avevamo la possibilità di riprendere da dove eravamo stati interrotti, portando in scena tutti i recuperi del cartellone. Ma volevamo che questa pandemia lasciasse un segno del cambiamento che ha prodotto. Oggi tornare in teatro è un rito in cui ancora non ci si dà del tu; siamo rimasti al “lei” con le mascherine, il distanziamento e tutto il resto. “Nel frattempo” vuole accorciare queste distanze e far parlare il teatro con gli spettatori».
Qual è il linguaggio scelto visto che in scena non ci saranno attori?
«Abbiamo pensato a una sorta di installazione in cui il teatro prenda vita attraverso i suoi strumenti: le luci si animano, interagiscono fra loro e col pubblico, le videoproiezioni conducono la  mente del pubblico verso muovi stimoli, la musica emoziona, i colpi di tosse hanno una valenza diversa così come il rumore di una caramella che viene scartata. Si tratta di un “teatro in attesa” che non può fare a meno di raccontare e raccontarsi in modo randomico. E in questo spazio temporale – lo spettacolo dura 50 minuti – si compie il nostro atto d’amore verso il teatro: lasciarlo libero di parlare e di fare domande. Le interazioni saranno fatte di testi, memoria, speranza, dubbi, ironia, effetti speciali, luci, suoni, tutto quello che in teatro si è dato per scontato fino all’inizio della pandemia e che adesso hanno il valore di un’esperienza che occorre riscoprire, per imparare di nuovo a stare insieme senza paura».
Una scelta coraggiosa…
«Il teatro è un luogo pensato perché si svolga un incontro tra le persone. Ma quell’incontro ha bisogno di intimità, confidenza. Occorre un tempo per poter tornare a darsi del “tu” tra pensieri di assoluta leggerezza e di forte straniamento. Quel tempo ce lo vogliamo prendere tutto. Certamente i recuperi del cartellone andranno in scena entro dicembre ma adesso sentivamo di dover pensare a questo nuovo incontro».
Immagino che il pubblico sia protagonista tanto quanto lo sarà il teatro.
«Il pubblico è il nostro fuoco e “Nel frattempo” vuole stimolare la sua immaginazione. Ma non vorrei dire di più».
Ci dica almeno se sarà previsto un coinvolgimento attivo degli spettatori.
«Potrebbe….».
PATRIZIA PERTUSO
 
 
 

3 Giugno 2021
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