Festival di Sanremo
1:12 pm, 22 Febbraio 21 calendario

«Porto a Sanremo un brano per amarsi»

Di: Redazione Metronews
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SANREMO «Amo tantissimo la possibilità di cantare delle emozioni che sento mie ma che sono universali. Questo brano è nato un anno fa in questi giorni, prima quindi che capissimo di essere dentro una pandemia, ed è figlio delle domande esistenziali che mi stavo ponendo, tracciando un bilancio nei giorni dopo il mio compleanno». Malika Ayane racconta in questo modo Ti piaci così, la canzone scritta e composta in collaborazione con Pacifico, Rocco Rampino e Alessandra Flora con la quale salirà sul palco del Teatro Ariston per la quinta volta partecipando alla 71esima edizione del Festival di Sanremo.
«Ho pensato che il tempo corre veloce – spiega l’artista – e che io ne ho passato troppo a pensare a cosa avrebbero pensato gli altri di me, a come potevo non deludere le aspettative degli altri. Insomma, il centro di “Ti piaci così” c’è la consapevolezza di sé, lo scoprirsi risolti, l’avere voglia di vivere con gusto. Arriva un momento in cui comprendi che giudicarsi severamente non ha senso, ma chiaramente nemmeno giustificarsi a prescindere. Forse è una canzone sull’auto-amore, o forse sulla lucidità».
«Ho sempre pensato – prosegue Malika Ayane – che il concetto di accettazione di sé contenesse una nota di biasimo, mentre il riconoscersi è tutta un’altra storia. Questo brano può essere considerato un invito a farlo: ballare scalzi, cantare a squarciagola o scegliere di cambiare strada per scoprire qualcosa di nuovo. Un invito a celebrare se stessi per il solo fatto di essere al mondo». 
Essere al mondo provando a ripartire.
«Secondo me era importantissimo fare Sanremo. Ho scelto di impegnarmi ad esserci. Credo che sia importante per la gran quantità di persone che ci lavorano. E non si può dire: se non riparte tutto, non riparte nessuno. Perché se si aspetta quel momento lì, allora si blocca tutto per chissà quanto altro tempo. Per carità, se non va in onda Sanremo e mandano le repliche di Montalbano forse per qualcuno è lo stesso, ma io invece credo che una parte di loro un po’ di sogno lo desiderino e se lo meritino in questo momento». 
Almeno il pubblico da casa, visto che quello che solitamente affolla l’Ariston quest’anno non ci sarà.
«Non ho idea di che effetto mi farà – confessa Malika – Credo che ci sentiremo uniti in un abbraccio virtuale con tecnici e orchestra. Per il resto non so. Io ho due modi di esibirmi: quello della tv in cui pensi alla precisione e quello dei concerti dove cerchi di premiare l’intensità dell’interpretazione anche se fai qualche sbafatura. Sanremo univa fino allo scorso entrambe queste anime. Quest’anno non so come sarà».
Infine, sul cast particolarmente giovane di quest’anno la Ayane riflette: «All’inizio mi sono un po’ spaventata. C’era un altro mondo rispetto al passato: non tanto per età, ma per mondi musicali. Confesso che ho avuto paura di essere considerata “desueta”. Poi invece sono stata felice: in effetti io non ho mai fatto una cosa uguale all’altra. E più lo guardo e più trovo questo cast bello e giusto».
La canzone scelta per la partecipazione a questo Festival farà parte  di un nuovo album, Manifesto, che uscirà il prossimo mese. «Sono stata così sincera in questo disco che quello che canto è estremamente condivisibile da altre persone – prosegue Malika Ayane – E’ come se tutte le emozioni che ho accumulato nella prima clausura, quella brutta brutta della scorsa primavera, le avessi vomitate fuori in questo disco, che è veloce e intenso come uno “shottino”».
Una cosa resta “appesa”: la possibilità di tornare a fare concerti live. «Non vedo l’ora – conclude – Sto anche pensando a soluzioni compatibili con la situazione attuale: tanti piccoli concerti, con un numero di persone limitato, in ex spazi industriali piuttosto ampi. Qualcosa inventeremo per uscire da questa situazione e tornare a cantare».
METRO

22 Febbraio 2021
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