Scuola, precari in guerra “Dati errati in graduatorie”
Per un fronte che si chiude, altri due se ne aprono. Non ha pace il ministero dell’Istruzione in questi complicati giorni che anticipano la riapertura delle scuole. Oggi ad essere sul piede di guerra sono i docenti precari. Poche ore fa a viale Trastevere è arrivato questo telegramma firmato dai cinque maggiori sindacati della scuola. “A seguito della avvenuta pubblicazione gps e del riscontro di evidenti errori nei punteggi, per consentire alle scuole la possibilità di copertura di tutti i posti sin dal primo giorno di scuola, è fondamentale non adottare alcun provvedimento sulla base delle nuove gps e a considerare tuttora vigenti le attuali graduatorie di istituto, fornendo Immediate indicazioni agli UU.SS.RR.,al fine di garantire un regolare avvio dell’anno scolastico”. E’ il testo del telegramma inviato, dove gps sono le graduatorie provinciali e UU.SS.RR. gli uffici scolastici regionali. Il telegramma è firmato da Francesco Sinopoli (Flc Cgil), Maddalena Gissi (Cisl scuola), Giuseppe Turi (Ui scuola Rua), Elvira Serafini (Snals Confsal), Rino Di Meglio (Gilda Unams).
Troppi errori. “Gli Uffici scolastici, con l’ausilio delle scuole polo, stanno man mano pubblicando gli elenchi delle graduatorie provinciali e di istituto per le supplenze valide per il biennio 2020/21 e 2021/22: se i tempi sembrano rispettati, lo stesso non si può purtroppo dire per la correttezza dei punteggi”: è la denuncia arrivata dal sindacato Anief che ha aperto lo squarcio sulla questione precari. Le richieste di inserimento sono state presentate dal 22 luglio al 6 agosto. Sono oltre 753 mila gli aspiranti che hanno chiesto l’iscrizione nelle graduatorie, per un totale di 1.938.928 domande (gli insegnanti potevano iscriversi per più classi di concorso).
“Dalle sezioni provinciali dell’Anief giungono segnalazioni di errori a raffica, anche clamorosi, che testimoniano l’evidente inadeguatezza del sistema informatico approntato in poco tempo dall’amministrazione scolastica. A Palermo, ad esempio, il sindacato ha verificato che sono stati assegnati ad un docente di laboratorio quasi mille punti associati ai soli titoli di servizio: peccato che calcolando 18 punti per anno scolastico, sulla base della nuova tabella di valutazione introdotta appositamente per le Gps, si evince che gli anni scolastici per raggiungere un punteggio del genere dovrebbero essere ben 52. Quindi, più dell’età dell’aspirante docente”. Proprio per trovare una soluzione condivisibile ed evitare che l’amministrazione venga travolta da domande di reclamo e di ricorsi, oggi il sindacato Anief ha scritto al capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del ministero dell’Istruzione, Marco Bruschi, e alla dirigente dfficio III della direzione generale personale scolastico, Valentina Alonzo, per chiedere una “urgente verifica del sistema di calcolo del punteggio per la redazione delle graduatorie provinciali per le supplenze di cui all’O.M. 10 luglio 2020 n. 60”.
La risposta. Le pubblicazioni di questi giorni riguardano, perciò, quasi due milioni di posizioni individuali trattate, rispetto alle quali l’Amministrazione scolastica, centrale e territoriale, ha condotto e sta conducendo tutti i necessari controlli anche sulla base di segnalazioni di possibili errori da rettificare, peraltro in numero infinitesimale rispetto alla mole di domande valutate.
“Parlare di caos appare, dunque, infondato, pretestuoso e fuorviante. Come ad ogni aggiornamento, data la mole di dati trattati, gli errori materiali dei singoli uffici sono prontamente rettificati seguendo la normale prassi amministrativa. Anche quelli segnalati alla stampa sono tutti casi già individuati e in via di risoluzione da ieri notte”, si legge in una nota del ministero.
Richiesta rettifica. “Speriamo in una rettifica immediata da parte dell’amministrazione dei tanti errori nelle graduatorie – ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – la possibilità c’è, perchè l’amministrazione agirebbe in autotutela. Rimane il problema di un algoritmo inefficace e basato su tabelle di valutazione cambiate in corsa in modo immotivato. Poichè, stando al programma temporale del dicastero di Viale Trastevere, le supplenze dovrebbero essere assegnate a partire dalla prossima settimana, subito dopo avere concluso la procedura delle immissioni in ruolo, per le quali è in atto la ‘call’ veloce per coprire i vari posti ancora liberi, consigliamo vivamente ai vertici del Ministero di dare seguito alle nostre richieste e “allargare” la finestra di accoglimento dei reclami. In caso contrario, considerando che nell’inserimento nelle Gps sono coinvolti oltre 750 mila docenti precari e l’altissimo numero di errori presenti, temiamo che il 2020 verrà ricordato non solo come l’anno del Covid, ma anche come quello degli infiniti ricorsi in tribunale contro le graduatorie dei precari che facevano acqua da tutte le parti”.
E stamattina un gruppo di insegnanti precari ha manifestato prima in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, poi si è spostato di fronte al ministero dell’Istruzione. Alle 12:30 una delegazione dei 35 coordinamenti in piazza è stata ricevuta da un gruppo di parlamentari della commissione Cultura della Camera.
Disabilità. Un’altra polemica stava montando in matitnata e riguardava gli alunni con disabilità. Da alcune associazioni di genitori con figli disabili era emersa la preoccupazione che i bimbi più bisognosi non avrebbero trovato spazio nella scuola con spazi limitati a causa Covid. PReoccupazioni poi cavalcate da alcuni esponenti politici dell’opposizione. Tanto che ilministero ha dovuto chiarire la posizione con un comunicato stampa. «Le alunne e gli alunni con disabilità rappresentano una priorità assoluta per il ministero dell’Istruzione e per le scuole italiane, da sempre molto attenti all’inclusione. La precisazione – puntualizza il dicastero in una nota – si rende necessaria per evitare che le dichiarazioni generiche, allarmistiche e non sostanziate da dati concreti, che stanno circolando in queste ore in ambito politico possano destare immotivatamente la preoccupazione delle famiglie. In questi mesi è stato costante il contatto con le Federazioni che rappresentano le famiglie delle alunne e degli alunni con disabilità, anche durante tutto il periodo della didattica a distanza. La ministra Lucia Azzolina ha ascoltato le loro segnalazioni e pianificato insieme ai loro rappresentanti forme di intervento concreto. In particolare – spiega la nota – nel Piano per il rientro a scuola presentato lo scorso 26 giugno, il ministero ha assunto l’impegno, insieme alle scuole e agli Enti territoriali, di garantire la frequenza scolastica in presenza a tutte le alunne e gli alunni con disabilità. Anche nelle linee guida per la Didattica digitale integrata è scritto, apertis verbis, che per alunne e alunni con disabilità della scuola secondaria di secondo grado, nel caso in cui la scuola abbia deliberato di adottare una modalità di didattica mista, verra’ “privilegiata la frequenza scolastica in presenza” e che ogni decisione dovrà essere presa “d’intesa con le famiglie”. Ancora, le ordinanze per gli esami di Stato hanno posto grande attenzione a studentesse e studenti con disabilità, con indicazioni molto specifiche»
«Attraverso uno specifico accordo tra la ministra Azzolina (Istruzione) e il ministro Manfredi (Università e Ricerca), inoltre, sono stati incrementati i posti delle specializzazioni sul sostegno, nella convinzione che solo formando più docenti si potrà aumentare il numero degli specializzati in cattedra».
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