'Ndrangheta a Milano
11:28 am, 11 Giugno 20 calendario

Buttafuori in discoteca gestiti dalla ‘ndrangheta

Di: Redazione Metronews
condividi

MILANO Non solo il “business dei servizi di sicurezza nei locali notturni” ma anche attività estorsive e “recupero crediti”. Su questi tre filoni si erano specializzati gli affiliati al clan Cristello, originario del vibonese, ma con radicamenti a Seregno, in Brianza. Stamattina è scattata l’operazione per smantellare l’organizzazione in cinque province: oltre a Monza, Como e Lecco, anche a Macerata, Reggio Emilia e Reggio Calabria. Tra gli indagati, i cugini Cristello: Umberto, da poco scarcerato dopo una precedente condanna per associazione mafiosa, e Carmelo. Entrambi erano in grado di «incutere timore ed omertà solo facendo valere il proprio cognome» dice uno degli indagati parlando di un’estorsione da fare: «Quando mi vedono il terrore hanno lì dentro!», rideva uno di loro. 
Nelle prime ore di stamattina i Comandi Provinciali dei carabinieri di Monza Brianza e Como, i Nuclei Cinofili di Casatenovo (Lecco), Orio al Serio (Bergamo) e Pesaro (Pesaro Urbino), insieme al secondo Nucleo Elicotteri, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal gip del Tribunale di Milano – nei confronti di 22 persone, di cui 21 italiani e un serbo (16 misure di custodia cautelare in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 2 con obbligo di dimora), ritenuti responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi e associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L’operazione nasce da due diverse indagini svolte con il coordinamento della Dda di Milano (Procuratore Aggiunto Alessandra Dolci, pm Cecilia Vassena e Sara Ombra) e dal nucleo Investigativo dei militari di Monza.
Da un lato l’indagine ha approfondito le dinamiche criminali della banda su Seregno che è ramificata anche a Desio, Giussano, Verano Brianza, Carate Brianza, Meda e Mariano Comense.
Dall’altro lato ha permesso di documentare ancora una volta il «capillare e totale controllo da parte della ‘ndrangheta nelle attività economiche del territorio», in particolare la gestione dei “buttafuori” delle discoteche nelle province di Como, Monza Brianza e Milano.
Le indagini hanno fatto luce sul fatto che i servizi di sicurezza nei locali erano controllati dalla mafia di origine calabrese attraverso l’imposizione di ditte di sicurezza di “copertura”. Emblematica la frase pronunciata da uno degli indagati che raccontava le “regole” per l’aggiudicazione dei servizi di sicurezza: «In Brianza ci sono degli equilibri da rispettare».
Numerose le intercettazioni attraverso le quali  si sono scoperte le modaltà tipiche della criminalità organizzata: «Non ti permettere di far venire uno da Milano a lavorare, sulla sicurezza ci siamo noi»; «Tutti i mesi bisogna mandare il regalo agli amici che hanno bisogno di mangiare no?!».
Rispetto al “recupero crediti”, le “richieste” erano effettuate a persone che recuperavano il denaro in cambio di una percentuale sull’intero capitale.
Il controllo del clan si allargava poi anche all’attività dei rivenditori ambulanti di panini per i quali la ‘ndrangheta decideva le postazione e dirimeva eventuali controversie tra gli ambulanti. 
Infine, la banda si dedicava anche al traffico di droga a livello internazionale, spacciando  cocaina, hashish e marijuana, approvvigionate attraverso la Francia e la Spagna e destinate alla distribuzione nelle province brianzola e comasca e in Germania.
In questo ambito le manette sono scattate attorno ai polsi di sette persone, due delle quali con l’ausilio della Gendarmeria Francese ricostruendo un voluminoso traffico di stupefacenti. Contestualmente sono state eseguite diciotto perquisizioni in abitazioni, ristoranti, esercizi commerciali e terreni nelle province interessate.
Il Sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, si è congratulato con i carabinieri. «Operazioni come questa confermano la forte e attenta presenza dello Stato e delle istituzioni sul territorio a tutela della legalità. Soprattutto nella delicata fase post Covid-19, il grande lavoro quotidiano delle Forze di Polizia e delle Forze dell’Ordine fa sì che venga scardinato ogni tentativo di infiltrazione criminale nel sistema economico e social del Paese».
METRO
 
 

11 Giugno 2020
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo