Per Rosy Bindi la ‘Ndrina ha preso casa

GIUSTIZIA  «In questa regione si può parlare di mafie del Nord, sicuramente di ’Ndrangheta». È la fotografia fatta ieri dal presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, al termine delle audizioni avute lunedì e martedì a Milano. A raccontare la realtà lombarda, erano stati il procuratore Ilda Bocassini e la Conferenza dei rettori delle università italiane.
«Qui – ha proseguito Bindi -, anche alla luce delle inchieste in corso, ormai si deve parlare di insediamento, non più di sola infiltrazione. Quando si parla di riti di affiliazione, è insediamento. È un fenomeno lombardo, soprattutto nei piccoli centri».
Per Bindi, la ’Ndrangheta è una realtà attiva non solo nell’«accaparramento degli appalti, ma è anche capace di insinuarsi e farla da padrone nell’economia privata. Con il mondo economico c’è un rapporto di complicità e omertà difficile da vincere». L’altro aspetto sottolineato da Bindi è il «condizionamento delle amministrazioni locali, spesso preda privilegiata delle mafie».
Per questo il Presidente ha lanciato un appello perché «le prossime amministrative si vincano con un voto politico pulito, senza condizionamenti mafiosi. I candidati sindaci devono stare attenti alle liste civiche, che possono rappresentare il volto opaco della politica». METRO