'Ndrangheta a Milano
7:29 pm, 16 Dicembre 14 calendario

Le mani del clan sul catering Milan

Di: Redazione Metronews
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GIUSTIZIA C’è la droga, c’è l’usura, c’è il traffico d’armi, ma c’è anche il catering dello stadio di San Siro, e, ironia della sorte, l’intenzione di “partecipazione all’appalto per la fornitura delle mense ai carceri di Bollate e Opera”. Sono gli affari dei fratelli Giulio e Vincenzo Martino, ‘ndranghetisti della potente  ‘ndrina Libri-De Stefano-Tegano, operante in Lombardia dalla fine degli anni ’80,  finiti in carcere ieri insieme con altre 57 persone. I capi di imputazione sono 140. 
Tra gli arrestati, oltre ai “picciotti”, figurano imprenditori (“che nascono come vittime per l’esistenza di crediti che non riescono a recuperare, per cui si rivolgono all’associazione mafiosa e finiscono inevitabilmente risucchiati dall’organizzazione”, dicono i pm) e uomini dello Stato, si fa per dire. In manette, infatti anche un poliziotto e un carabiniere. Centro delle attività della cupola, Piazza Prealpi e viale Certosa, gli stessi luoghi dove i Martino a metà degli anni 90’ operavano prima di essere arrestati. 
Per capire la modalità d’azione del clan, è esemplare la scalata tentata al catering dell’A.c. Milan (la società è estranea ai fatti): il titolare della “Mastro di Casa”, C.S., già gestore del catering dell’Inter, è debitore di un’ingente somma all’imprenditore S.. Per farvi fronte, si rivolge a esponenti della locale di Desio in cerca di protezione; l’imprenditore S. invece cerca l’aiuto dei Martino. Entrambi poi finiscono “risucchiati”  perché, da un incontro tra i due gruppi mafiosi nel dicembre 2011, i fratelli Martino escono con il riconoscimento del maggior peso del proprio potere e dunque con il riconoscimento del credito di S. su C.S.
Di conseguenza, quest’ultimo finisce per mettersi a disposizione dei Martino. Ed è qui che entrano in gioco il carabiniere infedele e l’ex poliziotto.
Per vincere l’appalto per il Milan, C.S. si accorda con il poliziotto e il militare affinché questi ultimi stilino delle relazioni di servizio con cui denunciavano lavoratori in nero nella società che attualmente serve la squadra di Berlusconi, la It srl. Notizie false, che il carabiniere afferma di aver riferito a Barbara Berlusconi, create e passate anche a un giornale, al fine di screditare It srl e favorire un nuovo contratto con C.S..
ANDREA SPARACIARI

16 Dicembre 2014
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