La ’ndrangheta colonizza il Milanese

MILANO Arriva a quattro giorni dalla pensione, in occasione della presentazione del Bilancio di responsabilità sociale, il doppio allarme per la «colonizzazione della ‘ndrangheta» e il «rischio paralisi» della giustizia lanciato dal procuratore capo  Edmondo Bruti Liberati.
Secondo il rapporto annuale della Direzione distrettuale Antimafia di Ilda Boccassini, inserito nel Bilancio, la ‘ndrangheta ha messo radici profonde a Milano e in tutto l’hinterland legando la criminilità organizzata locale a quella calabrese.  
Rispetto alla giustizia, Bruti Liberati ha dichiarato che ormai «la giustizia è a rischio paralisi». Le spese di gestione della procura si sono ridotte del 44% tra il 2011 e il 2014. Mentre sono previste 379 unità del personale amministrativo, in servizio ce ne sono 295, il 22% in meno, «ben superiore alla media nazionale». 
Poi c’è il “caso Expo” che Bruti Liberati ha voluto chiarire: «Le indagini sono proseguite celermente permettendo di adottare tempestivamente i provvedimenti per la sostituzione dei manager arrestati». 
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