Conte in Parlamento con l’Agenda 2023

Il premier Conte accelera e risponde rilanciando alle sfide di Renzi. I due a metà della prossima settimana si incontreranno, ma non si sa se per sancire una distensione o un divorzio. Intanto si alza l’asticella sui contenuti. 
Come in una partita a scacchi, il presidente del Consiglio cerca di neutralizzare la “mossa del cavallo” di Matteo Renzi. Così, se il senatore di Rignano mette sul piatto quattro proposte – che suonano alle orecchie del resto della maggioranza come dei diktat – per far ripartire il governo, Giuseppe Conte accetta la sfida e rilancia: vedrà Renzi, ma subito dopo si presenterà alle Camere per fare chiarezza. «Farò delle comunicazioni al Parlamento dove preannuncerò le misure per il rilancio del Paese», sono le parole di Conte. Conte porterà in Parlamento il risultato dei lavori sull’Agenda 2023 e su quelli chiederà la fiducia o una risoluzione di maggioranza. D’altro canto le proposte di Renzi non piaccono al resto della maggioranza, e specialmente ai grillini. Non il sindaco d’Italia, ma neanche i commissari per far partire i cantieri, e certo non l’abolizione o rimodulazione del reddito di cittadinanza. 
Intanto il ministro dell’Economia Gualtieri assicura: «Le risorse ci sono» per il taglio del cuneo fiscale, «abbiamo già stanziato 5 miliardi, altri due miliardi li troveremo, assolutamente».
Intanto sul piano economico non svaniscono le crisi in atto. Per Air Italy svanito il concordato ci sarà la cassa integrazione. Su Ilva e Alitalia non ci sono novità, mentre il tema caldo sembrano essere le concessioni autostradali, dopo l’approvazione del Milleproroghe. Sta ad Autostrade per l’Italia, e non al governo, avanzare «eventualmente» una «proposta transattiva», che il governo avrebbe «il dovere» di esaminare, nel caso in cui offrisse la possibilità di tutelare «l’interesse pubblico» in modo più «efficace» rispetto alla revoca della concessione, il cui procedimento si sta per concludere, dice il premier Conte.