GOVERNO
1:58 pm, 24 Dicembre 19 calendario

Sulle autostrade è scontro per la norma nel Milleproroghe

Di: Redazione Metronews
condividi

Tra Aspi e governo è battaglia, dentro e fuori la maggioranza: Autostrade è sempre più un fronte caldo a tutto campo, aperto anche all’interno della stessa maggioranza. La componente renziana non vorrebbe infatti che la norma sulle concessioni passasse così come è stata approvata dal Consiglio dei ministri. L’ultimo messaggio politico prima degli auguri natalizi, Matteo Renzi lo dedica proprio ad autostrade. “Punire i responsabili del crollo del ponte è doveroso e sacrosanto! – tuona su Twitter il leader di Italia Viva – fare leggi improvvisate che fanno fuggire gli investitori internazionali è invece un autogol: niente è più pericoloso del populismo normativo. Ne riparleremo a gennaio”. Anche Luigi Di Maio va giù duro sulla questione: “La revoca della concessione ai Benetton è la linea del governo, non del M5s. Su questo il governo è compatto – dice Di Maio – e se qualcuno la pensa diversamente aspetto di ascoltare le loro motivazioni, sono curioso. Qui il punto è che non bisogna aver paura di combattere un colosso, lo Stato va protetto e la regola chi sbaglia paga deve valere per tutti”. 
Corte dei Conti.    Ieri la Corte dei Conti ha pubblicato la relazione sulle ‘Concessioni autostradali’ inviata venerdì scorso a Palazzo Chigi. Un dossier di 200 pagine che ha demolito il sistema delle concessioni e che invita a “trovare un equilibrio tra profitto e interesse pubblico”. La Corte sottolinea come “la diminuzione degli investimenti” nella rete autostradale “​è risultata costante” nel tempo. E come le concessionarie abbiano goduto di rendimenti ingiustificati potendo permettersi “investimenti sottodimensionati ed extraprofitti” grazie a un sistema regolatorio inadeguato. Il settore soffre di “mancata apertura al mercato” e produce “inefficienze” come “l’irrazionalità degli ambiti delle tratte, dei modelli tariffari, di molte clausole contrattuali particolarmente vantaggiose per i privati”, ha scritto nero su bianco il team di magistrati coordinati da Angelo Buscema.
Aspi. Sul tema delle revoche, ieri la società è andata all’attacco e in una lettera all’esecutivo ha minacciato di risolvere il contratto per la norma inserita nel Milleproroghe, con la conseguenza che l’esecutivo dovrebbe pagare un risarcimento del 100% del valore della concessione e cioè 23 miliardi. Il governo, tramite la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha bollato come “inaccettabili” le minacce che arrivano dalla società gestita da Atlantia, e in un secondo momento, sempre la titolare del Mit ha spiegato che ad Aspi non spetterebbero 23 o 25 miliardi di rimborso in caso di revoca della concessione, ma “molto meno”, ovvero “con la nuova regola ai concessionari eventualmente revocati spetterà la cifra iscritta a bilancio degli investimenti non ammortizzati, oltre a quanto previsto dal codice degli appalti”. E in ogni caso, per procedere alla revoca, “ci deve essere un inadempimento grave. Una cosa che va dimostrata e condivisa”. Comunque la decisione del governo sembra rimandata a gennaio ma – ha assicurato De Micheli – “non ci sarà alcun esproprio proletario. Nessuna nazionalizzazione o vendetta. Vogliamo solo che le regole siano uguali per tutti”.

24 Dicembre 2019
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo