il caso di maio
5:43 pm, 4 Dicembre 18 calendario

Di Maio mette l’impresa in liquidazione

Di: Redazione Metronews
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Giuseppe Di Maio, fratello di Luigi, vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, è stato nominato liquidatore dell’azienda del padre, Ardima Srl. La ditta di famiglia era finita al centro delle polemiche dopo la denuncia della trasmissione televisiva Le Iene. 
Esposto. Ma la vicenda continua a tenere banco.  Sottrazione fraudolenta del pagamento delle imposte, esercizio di attività con lavoratori in nero, dichiarazioni fiscali infedeli e falsi in bilancio sono alcune delle ipotesi di reato per cui il Partito Democratico ha deciso di presentare un esposto alla Procura di Napoli contro il ministro Luigi Di Maio e la società Ardima Srl.  Tra i firmatari dell’esposto il deputato Carmelo Miceli, avvocato siciliano che così spiega l’origine dell’iniziativa. “Il deus ex machina della società è sempre stato Antonio Di Maio”, padre del ministro del Lavoro, sottolinea Miceli: “Prima con la ditta individuale, Antonio Di Maio aveva debiti per centinaia di migliaia di euro. Per questi debiti la ditta fu costretta a chiudere i battenti nel marzo del 2006. A quel punto nasce una nuova ditta, la Ardima, che aveva come amministratore la mamma di Luigi Di Maio, la signora Esposito. Di Maio senior, dunque, chiude per debiti e la signora Esposito, insegnante, apre una sua società di costruzioni. L’attività di impresa”, afferma però Miceli, “viene sempre gestita dal padre di Di Maio. Se una ditta chiude per debiti e trasferisce il proprio patrimonio ad un’altra ditta è un reato molto grave punito dall’articolo 648 del codice penale. C’è una evidente continuità tra le due operazioni”: Per il deputato Pd a dimostrare questa tesi ci sarebbero i bilanci delle sue società: “Quando la ditta individuale di Antonio Di Maio chiude, ha un patrimonio di 80 mila 258 euro. Quando apre la Ardima rimane inattiva per due anni eppure, nonostante questo periodo di inattività, l’anno seguente risultano 16 mila euro che non siamo riusciti ad attribuire ad alcuna attività, forse una progettazione? L’anno successivo, però, risulta un aumento di capitale che porta il patrimonio complessivo, da 20mila euro, a 102 mila euro. Sembrerebbe che gli 80 mila euro della ditta individuale si siano trasferiti così alla Ardima”, conclude Miceli. 

4 Dicembre 2018
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