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8:56 pm, 14 Novembre 18 calendario

Manovra, Ue velocizza la punizione dell’Italia

Di: Redazione Metronews
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ROMA La Commissione Europea darà la sua opinione sul documento di bilancio italiano “rivisto” il prossimo 21 novembre. Ma il vicepresidente responsabile per l’Euro, Valdis Dombrovskis, fa già sapere: «La decisione del governo italiano di non modificare il piano di bilancio è controproducente». Il ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra, e quello austriaco Hartmut Loeger chiedono di procedere quanto prima con la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia: «Più che mai dobbiamo pretendere disciplina da Roma». «Penso che la procedura inizierà tra gennaio e marzo – prevede il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia – poi ci saranno le Europee. Dobbiamo evitare l’alibi che poi l’Europa diventi la colpa delle cose che non affrontiamo in Italia».
Il governo tira dritto
Ma il governo Lega-M5S non fa una piega: «Ci sono dei grafomani a Bruxelles che mandano lettere e noi, da persone educate, rispondiamo ma non ci muoviamo di un millimetro», ha detto il vicepremier Matteo Salvini: «L’Italia è la seconda potenza industriale di Europa, non faremo mai la fine della Grecia. Se arrivano i commissari ci prenderemo un caffè insieme e li rimandiamo via» «Sono tre mesi che Olanda e Austria invocano l’infrazione, non è una novità», ha commentato l’altro vicepremier, Luigi Di Maio. Sulla manovra ha invece precisato: «Non ci saranno dismissioni di gioielli di famiglia, abbiamo inserito immobili e beni di secondaria importanza. Aziende come Eni, Enel, Enav non andranno in mani private».
La risposta a Bruxelles
Nella risposta alla Ue sulla Legge di bilancio, infatti, il governo assicura che il debito scenderà grazie alle privatizzazioni. L’esecutivo, inoltre, resta «fiducioso sulla possibilità di raggiungere i target di crescita confermati all’1,5% nel 2019, 1,6% nel 2020 e 1,4% nel 2021». La versione rivista del Documento programmatico di bilancio ha lasciato invariate le stime di crescita sul Pil all’1,5% e sul deficit/Pil al 2,4%. «Per accelerare la riduzione del rapporto debito/Pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici – ha precisato il ministro Tria – abbiamo deciso di innalzare all’1% del Pil per il 2019 l’obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Gli incassi derivanti dalle privatizzazioni costituiscono un margine di sicurezza». Nella lettera è stato spiegato che il governo investirà un miliardo per la messa in sicurezza della rete stradale e si chiede l’applicazione della flessibilità «per eventi eccezionali» in conseguenza del dissesto idrogeologico.
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14 Novembre 2018
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