Chievo-Roma 0-0 Sorrentino è un muro
CALCIO Occasione persa e secondo pareggio di fila fuori casa per la Roma di Eusebio Di Francesco: solo 0-0 ieri in casa del Chievo. Eppure il segno x tra Juventus e Inter della sera prima era il miglior risultato che i giallorossi potevano aspettarsi per accorciare la vetta della classifica, ora distante 5 punti. Bastava battere il Chievo: ma i giallorossi hanno spinto con decisione sull’acceleratore solo nel secondo tempo, trovandosi di fronte una difesa ben coperta e soprattutto un Sorrentino in versione Uomo Ragno e assolutamente decisivo in trasferta.
Possesso palla al 70%
«Ho visto la Roma che mi ero immaginato: più del 70% di possesso palla e tanti cross. È mancato solo il gol»: questa è stata l’amara analisi di Eusebio Di Francesco ai microfoni di Premium Sport, a cui ha poi specificato: «Abbiamo sciupato tante occasioni, ci voleva più cattiveria sotto porta. Meritavamo di segnare, ma se non l’abbiamo fatto è solo per colpa nostra: bisogna essere più cinici».
Schick parte titolare
La novità, nel 4-3-3 della Roma, è stata l’assenza iniziale di Dzeko, in panchina dopo 22 match consecutivi dal 1’ in Serie A. Il tutto per varare il tridente inedito Gerson, Schick, El Shaarawy. Rispetto alla formazione vista in Champions contro il Qarabag le altre novità sono state Bruno Peres sulla fascia, l’assenza di Perotti e Florenzi (acciaccati) mentre con la squalificata di De Rossi è toccato a Gonalons (molto appannato) occupare spazio in mediana. Maglia da titolare, la prima dunque, per Schick. Il Chievo invece, fresco di eliminazione in Coppa Italia ai rigori nel derby contro il Verona, era orfano di Castro a centrocampo, dove invece è rientrato Radovanovic dopo due turni di stop; 4-3-1-2 per Maran.
“Siamo delusi”
«È stata una partita difficile e siamo delusi per il pareggio – ha ammesso Patrick Schick- abbiamo avuto tante occasioni ma ci è sempre mancato poco per riuscire a segnare. È un peccato». Benissimo Kolarov. Dzeko: subentrato a Gerson, ha mancato una clamorosa occasione fallendo di un soffio la deviazione sul cross di Kolarov. Ma la menzione speciale va a Sorrentino: il portiere classe ‘79 è stato autore di una prestazione da incorniciare. Almeno tre sue parate sono state miracolose. E la Roma, con 27 reti segnate, resta la squadra tra quelle di vertice ad aver segnato meno.
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