Ue, la missione Triton «si può modificare»

UE Frontex ha affidato a un “gruppo di lavoro” da costituire immediatamente l’incarico di mettere a punto un nuovo piano operativo per la missione Triton nel Mediterraneo centrale. È il principale risultato della riunione del Consiglio di gestione dell’Agenzia Ue per il controllo dei confini esterni tenuta a Varsavia. Il gruppo di lavoro, spiega Frontex, dovrà «ulteriormente identificare ed elaborare quali esigenze dovrebbero essere considerate nel concetto operativo di Triton tenendo conto delle decisioni già prese a livello politico».
«Rispettare gli impegni»
Nella riunione l’Italia ha formalmente posto la questione degli sbarchi: l’Italia, dice il comunicato, «ha indicato che in caso di flussi massicci di migranti vorrebbe poterli sbarcare nei porti di altri Paesi». Il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, ha chiesto ai Paesi Ue di «rispettare i loro impegni di rafforzare l’operazione Triton. Tutti i partecipanti hanno riconosciuto che l’Italia sta affrontando una pressione straordinaria e ha bisogno di un sostegno aggiuntivo da Ue e Frontex». L’agenzia per le frontiere ha già messo a disposizione per assistere l’Italia nella gestione dell’immigrazione circa 400 funzionari. L’operazione Triton comprende 12 navi, tre aerei e 4 elicotteri. Frontex si è impegnata ad aumentare la propria presenza negli “hotspot” in Italia «per aiutare le autorità nazionali ad accelerare il processo di identificazione e registrazione dei migranti».
Interrotta la tregua di sbarchi
Intanto, dopo dieci giorni di tregua, sono ripresi gli sbarchi e nelle ultime 24 ore in più operazioni di soccorso nel Mediterraneo sono stati tratti in salvo 1.100 migranti. Preoccupa, infine, la notizia che un’organizzazione multinazionale di estrema destra (francese, italiana e tedesca) conosciuta come “Generazione Identitaria” ha noleggiato una nave da 40 metri per «pattugliare» le acque a largo della Libia «e impedire ai  migranti di raggiungere l’Europa».
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